Esami al cuore di Mattia. Altri due mesi per l’esito

I consulenti hanno chiesto una proroga: risposte entro la fine di settembre

Esami al cuore di Mattia. Altri due mesi per l’esito

Mattia Giani, morto a 26 anni

FIRENZE

Altri due mesi in più per sapere l’esito delle consulenze disposte dalla procura sul cuore di Mattia Giani. L’equipe di specialisti ingaggiata dal sostituto procuratore Giuseppe Ledda ha infatti chiesto una proroga di ulteriori sessanta giorni per depositare le proprie risposte ai quesiti della procura mirati a far luce sul decesso in seguito al malore avvenuto sul campo del Lanciotto Campi costato la vita, il 14 aprile scorso, all’attaccante 26enne del Castelfiorentino United.

Il deposito della consulenza è dunque atteso per la fine di settembre.

Gli accertamenti serviranno a stabilire se il cuore dell’atleta fosse malato e se nel caso quella malattia potesse essere scoperta durante le visite di idoneità sportiva che Giani, che in gioventù aveva militato anche in squadre professionistiche, ha sostenuto con regolarità e senza mai intoppi. Ma anche a capire se in virtù dell’acclarata mancanza dell’ambulanza o del medico allo stadio di Campi Bisenzio (circostanza che ha comportato una sanzione sportiva alla società), con l’utilizzo del defibrillatore sia stata fatto tutto il possibile per salvare la vita del calciatore, arrivato a Careggi in condizioni disperate.

A disposizione degli inquirenti c’è un video, girato da uno spettatore, che riprende sia il malore di Giani, che le concitate fasi del soccorso.

Il risultato è fermo sullo zero a zero quando Giani, sul fronte sinistro dell’attacco, allunga di tacco il passaggio di un difensore verso un compagno, che gli restituisce la palla. Lui, bravo a smarcarsi, s’invola verso la porta del Lanciotto e, dal limite, calcia. Poi cade. Occorre qualche secondo a capire cosa stia accadendo. Ai più, sembra un “normale“ infortunio: Giani, la domenica precedente, era rimasto fuori per un lieve acciacco.

Ma non sarà così. Dal momento del crollo in poi, è materia per gli investigatori: i minuti prima dell’arrivo della valigetta del defibrillatore, la sua applicazione (non risulta che abbia ’scaricato’), l’intervento del massaggiatore del Castelfiorentino e del medico che era tra gli spettatori, la prima e la seconda ambulanza che trasporterà il giovane a Careggi, dove la mattina dopo muore. Non ci sono indagati, almeno per il momento.

ste.bro.