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Vacanze? Non per tutti: al via gli esami di terza media e di maturità

Il 19 giugno il primo scritto di maturità. Impazza il toto-tema. E gli psicologi toscani: “No a troppe aspettative, ascoltare i ragazzi”

Firenze, 6 giugno 2023 - Vacanze? Ovviamente non per tutti. 9.153 sono i ragazzini che da martedì saranno alle prese con l’esame di terza secondaria di primo grado. Tre scritti: italiano, lingue straniere e matematica. Infine, il colloquio orale.

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Sono 7832 sono invece i maturandi. Per loro, due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. Le commissioni, ricordiamolo, sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno. La prima prova d’italiano sarà il 19 giugno. Come ogni anno, gli studenti potranno scegliere tra le sette tracce proposte dal Ministero. Immancabilmente impazza il toto-tema. D’Annunzio o Manzoni, Oppenheimer o Matteotti? Oppure la Nato o il delicato tema del contrasto alla violenza contro le donne? Il giorno dopo, via con la seconda prova, che varia a seconda degli indirizzi. Ad esempio, greco al classico e matematica allo scientifico. Infine, il colloquio interdisciplinare, che riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica.

Con l’avvicinarsi degli esami, l’ordine degli Psicologi della Toscana dà alcuni consigli ai ragazzi e alle famiglie. “E' fondamentale, in questo caso ma non solo, che i genitori stiano vicini ai figli, ascoltando le loro argomentazioni, sintonizzandosi con le loro emozioni, mai banalizzando le preoccupazioni che hanno, parlando con loro con chiarezza, presenza e incoraggiamento”, dice la presidente dell'Ordine Maria Antonietta Gulino. Bene stimolare i ragazzi ma occorre fare attenzione a non superare il limite, riversando su di loro troppe aspettative. “Ansia e aspettative vanno di pari passo. E se le aspettative di genitori e insegnanti superano le reali risorse dello studente si può innescare un circolo vizioso controproducente per il suo benessere, facendo crescere l'ansia da prestazione. Ogni alunno deve poter fare e impegnarsi per quel che può, cercando di migliorarsi, ma affrontando ogni step sostenuto dalla famiglia e dalla scuola perché possa raggiungere il suo migliore risultato, in base alle sue risorse, al contesto familiare in cui vive e al suo personale periodo storico”.

Come gestire poi un brutto voto o una bocciatura? “Il voto non deve essere visto come una pura equazione matematica, ma come un'occasione di riflessione personale, familiare, scolastica, un'opportunità per conoscersi meglio”, afferma Gulino.