BARBARA BERTI
Cronaca

Esisteva il gossip nel Rinascimento?. Vassallo debutta con ’Chiacchiericci’

In scena al Teatro di Fiesole mercoledì prossimo. Le musiche sono brani della tradizione toscana

Esisteva il gossip nel Rinascimento?. Vassallo debutta con ’Chiacchiericci’

"Esisteva il gossip nel Rinascimento? Sì, eccome. Il pettegolezzo è insito nell’animo umano. In certi casi nasce dall’invidia, altre dalla mera curiosità. Ma comunque siamo spinti a entrare nel vortice del gossip per il senso di potere che si genera dall’avere informazioni private su altre persone". Parola dell’attore Gianmaria Vassallo che sul tema ha scritto un testo teatrale, accompagnato da brani musicali della tradizione toscana, frutto di ricerche d’archivio. S’intitola ’Chiacchiericci’ il nuovo spettacolo, scritto e interpretato da Vassallo e Marco Bartolini, con la regia di Riccardo Giannini, che debutterà in prima nazionale mercoledì 22 maggio (ore 21) al Teatro di Fiesole (i biglietti – posti numerati 15/12 euro – sono disponibili sul sito del teatro www.teatrodifiesole.it, su www.ticketone.it e nei punti Box Office Toscana: www.boxofficetoscana.it/punti-vendita o 055.210804).

Vassallo, stavolta porta il pubblico nella ’cronaca rosa’ del Rinascimento...

"Sì, dopo aver letto e studiato testi sulle storie ’pettegole’ della toscana del passato, è nato questo testo, molto divertente".

Quale è la storia?

"Mi calo nei panni del corniciaio Puccio Canacci, un uomo malandato, burbero, irriverente e pure storpio. Inoltre non naviga in buone acqua, è in miseria. Ha una bottega scarna nei pressi del Mugello dove trascorre le sue giornate. Un giorno fa recapitare una lettera a Vasari, interpretato da Bartolini, per invitarlo nella sua bottega perché deve raccontargli delle storie".

E poi che succede?

"Vasari accorre subito e Puccio snocciola storie intime e vicende private dei grandi personaggi dei loro tempi, siamo nel 1500: dagli scherzi architettati dal Brunelleschi con i suoi amici a situazioni piccanti in cui si trovò Leonardo Da Vinci ma anche vizi e lussurie del Botticelli".

Come fa un corniciaio a sapere tutte queste storie?

"Forse se le inventa oppure nasconde qualcosa... Non posso svelare altro ma parlando degli scheletri nell’armadio dei grandi personaggi di quel tempo, verranno a galla anche i vizi dei due interlocutori. Diciamo che Puccio Canacci è un po’ il Fabrizio Corona del rinascimento".

’Chiacchiericci’ non vuole solo parlare di gossip, giusto?

"No, è un percorso comico e appassionante a cavallo tra la fantasia e i fatti della storia. Un testo che, con l’ironia tipica toscana, ci ricorda che, nonostante lo scorrere del tempo e i cambiamenti della società, il gossip sarà sempre al centro delle curiosità di ognuno di noi. Ma al tempo stesso, svelando vizi e virtù, questi grandi artisti e personaggi del passato diventano più umani".