REDAZIONE FIRENZE

Esplosione a Calenzano, perquisito il deposito. “Da gennaio i lavori della Commissione”

Sopralluogo della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, Magni: “Prima le audizioni delle parti sociali, che vuol dire Eni, e dei rappresentanti dei lavoratori”

Calenzano (Firenze), 17 dicembre 2024 – Sopralluogo al deposito Eni di Calenzano (Firenze), dove è avvenuto l'incidente del 9 dicembre costato la vita a 5 persone, della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad accompagnare la commissione, questa mattina 17 dicembre, il procuratore di Prato Luca Tescaroli, titolare dell'inchiesta. Presenti al sopralluogo il presidente della commissione Tino Magni, senatore Avs, la vicepresidente Susanna Camusso, senatrice Pd, e la senatrice di Fratelli d'Italia Paola Mancini.

"A gennaio - ha detto - inizieremo a fare le audizioni. In questi giorni siamo impegnati tutti al Senato, sulla manovra finanziaria. Si parte dalle parti sociali, che vuol dire Eni, e dai rappresentanti dei lavoratori", ha affermato Magni. Per Magni "il compito" della Commissione "non è di interferire su quello che farà la magistratura, sarà quello di audire tutti i soggetti che qui hanno degli interessi, quindi dall'impresa ai sindacati, i lavoratori, i vigili del fuoco. Il nostro compito è capire e fare in modo che si prevengano questi fatti, perché oggettivamente non se ne può più: bisogna mettere al centro la persona umana". Ai cronisti che gli chiedevano del dibattito su una possibile, diversa ubicazione futura del deposito, il senatore ha risposto dicendo che "facciamo l'audizione" e "ascolteremo ovviamente i suggerimenti. Ho letto anch'io che in passato è stato dichiarato un posto a rischio, però finora non è stato fatto nulla. Non è che noi abbiamo una possibilità di imporre: abbiamo la possibilità di fare un'inchiesta e poi alla fine faremo una relazione, ovviamente, sulle cose che riterremo opportuno fare".

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Dalla Procura di Prato, che ha terminato la perquisizione, sarebbero stati sequestrati documenti, corrispondenza, e-mail, supporti informatici, contratti, atti interni relativi all'organizzazione del lavoro e alla sicurezza. Il sito è sotto sequestro con gli impianti che contiene, fra cui quelli distrutti o danneggiati dall'esplosione e sui quali sono in corso i rilievi dei consulenti incaricati dalla procura. La loro relazione, con le risposte ai quesiti posti dagli inquirenti, deve essere consegnata alla procura in 60 giorni.

Nella tragica esplosione hanno perso la vita cinque lavoratori. Domani, 18 gennaio, verranno celebrati i funerali delle due vittime lucane: alle 10, a Sasso di Castalda (Potenza), sarà celebrato quello di Gerardo Pepe, di 45 anni; alle 10.30 a Cirigliano (Matera), quello del 50enne Franco Cirelli. Nei due piccoli paesi della Basilicata - Sasso di Castalda conta circa 700 abitanti, Cirigliano circa 300 - in occasione dei funerali, sarà proclamato il lutto cittadino.

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"Ci facciamo interpreti della domanda di giustizia e chiediamo che siano puntualmente accertate tutte le responsabilità che hanno condotto a questa tragica esplosione. Gli inquirenti ed il pool tecnico nominato dal procuratore stanno effettuando tutti gli accertamenti sulle cause dell'innesco e sulle responsabilità ed omissioni che hanno caratterizzato questa triste vicenda". Lo ha scritto sul suo profilo Facebook Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano, Comune quest'ultimo dove otto giorni fa sono morte cinque persone mentre erano al lavoro all'interno di un deposito. "Per quanto ci riguarda siamo a completa disposizione della magistratura per contribuire a stabilire la verità dei fatti - ha aggiunto Carovani -. Confidiamo nell'impegno e nella determinazione degli inquirenti e siamo pertanto fiduciosi che questa ennesima strage di lavoratori non resterà impunita. Come Giunta Comunale abbiamo presentato al prossimo Consiglio Comunale del 23 dicembre un documento dove si impegna il Comune a costituirsi parte civile nel processo che si aprirà una volta concluse le indagini e aperto il dibattimento".

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