STEFANO BROGIONI
Cronaca

“Una scena straziante”. Lo choc dei parlamentari al sopralluogo per la strage di Calenzano

La commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro del Senato convocherà l’Eni. “Il nostro compito è capire e fare in modo che si prevengano questi fatti”. Domani, in cerimonie diverse, i funerali delle cinque vittime dell’esplosione

Inquirenti al lavoro attorno al luogo dell’esplosione per accertare le cause

Inquirenti al lavoro attorno al luogo dell’esplosione per accertare le cause

Calenzano (Firenze), 18 dicembre 2024 – La commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro del Senato convocherà l’Eni, già dalle prossime sedute di gennaio. Parole di Tino Magni, senatore di Alleanza Verdi Sinistra e presidente dell’organo parlamentare che nella mattina di mercoledì 17 dicembre, con una delegazione composta anche dall’ex segretaria della Cgil Susanna Camusso (oggi sugli scranni di Palazzo Madama con la casacca del Pd) e Paola Mancini di Fratelli d’Italia, ha visitato il deposito di carburanti di via Erbosa dove il 9 dicembre scorso, un’esplosione ha ucciso cinque lavoratori, tre autisti di autocisterne e due operai della manutenzione.

Ad attenderli, hanno trovato il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli. E’ stato proprio Tescaroli ad accompagnare i senatori nel cuore del disastro. Lì, tra le baie 5, 6 e 7 dove si concentra anche il lavoro dei consulenti della procura, la delegazione ha visto da vicino la devastazione. Una scena che Magni ha definito “straziante”.

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Un momento del sopralluogo della commissione d'inchiesta sul luogo dell'esplosione di Calenzano. Cinque le vittime e oltre venti feriti

Ma che consegna anche alla commissione nuovi spunti per i prossimi lavori. Dopo le vacanze di Natale, ha detto il presidente incontrando la stampa al termine del sopralluogo, “inizieremo le audizioni partendo dalle parti sociali, che vuol dire Eni, e i rappresentanti dei lavoratori, però qui i soggetti sono più di due”.

“Noi siamo una commissione di inchiesta, il nostro compito non è quello di interferire su quello che farà la magistratura, sarà quello di audire tutti i soggetti che qui hanno degli interessi, quindi dall’impresa, i sindacati, i lavoratori, i vigili del fuoco - ha spiegato ancora -. Il nostro compito è capire e fare in modo che si prevengano questi fatti, perché oggettivamente non se ne può più, bisogna mettere al centro la persona umana”.

Riguardo all’ubicazione del deposito e la sua potenziale pericolosità sollevata anche dal sindaco di Calenzano, Carovani, Magni ha assicurato che “in audizione ascolteremo ovviamente i suggerimenti. Ho letto anch’io che in passato è stato dichiarato un posto a rischio, però finora non è stato fatto nulla. Non è che noi abbiamo una possibilità di imporre, abbiamo la possibilità di fare un’inchiesta e poi alla fine faremo una relazione, ovviamente, sulle cose che riterremo opportuno fare”.

Prima di ripartire, i membri della delegazione hanno proseguito l’incontro nell’ufficio del capo della procura. In questi giorni i pm Tescaroli e Petrocchi hanno ultimato l’acquisizione di documenti presso l’Eni e anche altre imprese coinvolte nei lavori in corso nel sito.

L’inchiesta, aperta per diverse ipotesi di reato che vanno oltre l’omicidio colposo plurimo, serve a capire perché si sia sprigionata la nuvola dei vapori di carburante, altamente infiammabile, e cosa abbia acceso l’innesco dell’esplosione.

Domani ci saranno infine i funerali delle cinque vittime. Non ci sarà un’unica cerimonia, ma ogni famiglia celebrerà la propria funzione.

Le esequie di Vincenzo Martinelli si terranno alle 15 in Duomo a Prato, quelle di Carmelo Corso alla stessa ora alla chiesa di San Giorgio a Colonica. A Bientina, ore 10, sono fissate quelle di Davide Baronti mentre i funerali dei lucani Franco Cirelli e Gerardo Pepe si terranno rispettivamente alle 10.30 a Cirigliano (Matera) e alle 10 a Sasso di Castalda (Potenza). Nei due paesi indetto anche il lutto cittadino.