REDAZIONE FIRENZE

Esplosione Calenzano, impianto chiuso per due mesi: il lungo lavoro per arrivare alla verità

Nuovo sopralluogo della Procura di Prato che ha assegnato 60 giorni ai consulenti per consegnare una relazione sul deposito che resta sotto sequestro. Rimangono interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti e altri prodotti petroliferi

Calenzano (Firenze), 16 dicembre 2024 – La procura di Prato ha assegnato 60 giorni di tempo ai consulenti incaricati di consegnare una relazione sul deposito Eni di Calenzano (Firenze), di conseguenza l'impianto resta sotto sequestro e rimangono interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti e altri prodotti petroliferi gestiti. E' quanto si apprende dopo il primo sopralluogo tecnico tenuto stamani, 16 dicembre, dagli inquirenti con gli esperti incaricati di redigere una relazione tecnica sull'impianto industriale.

Secondo quanto emerge la procura di Prato sta lavorando per individuare condotte attive o passive nel deposito, che abbiano eventualmente contribuito a cagionare il danno, dunque, sempre secondo quanto si apprende ai margini dell'inchiesta, si profilano diverse, possibili, posizioni di garanzia. In particolare, emerge che gli inquirenti stanno cercando di comprendere sia i rischi generici sia i rischi specifici, ovvero quelli derivati dalla gestione e quelli dovuti all'attività nel cantiere, operazioni diverse, o svolte da chi gestiva l'area o svolte da operatori sul posto.

Approfondisci:

Esplosione nell’impianto dell’Eni. Sopralluogo con i super consulenti

Esplosione nell’impianto dell’Eni. Sopralluogo con i super consulenti

La stessa procura di Prato ha organizzato il lavoro dei consulenti suddividendolo in due collegi distinti. Uno è formato dagli specialisti di esplosivi (due professionisti), l'altro collegio è fatto da tecnici esperti di impianti industriale e di sicurezza sul lavoro (quattro periti).