Calenzano (Firenze), 9 dicembre 2024 – Lavoratori che come ogni mattina iniziavano la loro giornata. Lavoratori che sono stati investiti da un’esplosione, da un inferno di fuoco che lascia vittime e feriti. Persone che non torneranno a casa in un lunedì sera carico di dolore e morte.
Aggiornamenti in diretta sull’esplosione di Calenzano
Ancora lavoratori morti in azienda, ancora lavoro che uccide. Dopo i lutti per quanto accadde a metà febbraio in via Mariti, adesso una nuova ferita per Firenze e per la città metropolitana. Con l’esplosione nell’impianto Eni di Calenzano. Sono due i morti e nove i feriti.
Mentre si contano anche tre persone disperse. Le cercano le squadre dei vigili del fuoco tra le macerie. Tra quel che rimane della zona di carico delle autobotti nell’impianto Eni di Calenzano. Tra le due vittime una è Vincenzo Martinelli, 51 anni. Abitava a Prato. Lascia due figlie.
Era un’autista di autobotti ed è stato investito dall’esplosione che alle 10.22 è stata chiaramente sentita in tutto l’hinterland fiorentino. Era nella zona del carico dei mezzi, quella appunto dove i camion caricano gli idrocarburi per poi distribuirli nelle varie zone.
E’ questo il punto dell’impianto di Calenzano dove appunto c’è stata l’esplosione. Cosa sia accaduto adesso lo accerterà la procura, che ha già avviato un’inchiesta. Per il 51enne pratese non c’è stato niente da fare. In corso di identificazione l’altra vittima accertata. Mentre dei nove feriti due sono gravi. Uno, un 51enne della provincia di Livorno (Collesalvetti), è stato portato al centro Grandi Ustionati dell’ospedale di Cisanello (Pisa).
Mentre l’altro, anche lui grave a causa delle ustioni, è stato portato all’ospedale fiorentino di Careggi. Si tratta di un uomo proveniente dalla Basilicata, e in particolare originario di Villa d’Agri (Potenza).
Per quanto riguarda i dispersi, si tratta di persone originarie di Catania, di Matera, di Novara. Un’altra persona che manca all’appello è nata in Germania.
Quanto invece ai feriti, altre sette persone sono state refertate in ospedale ma le loro condizioni non destano preoccupazione. Non sono in pericolo di vita. Altre 17 persone invece si sono presentate nelle strutture ospedaliere di Firenze e provincia in maniera spontanea per curare ferite minori conseguenza dell’esplosione.
"Siamo in pena per tutti i lavoratori, li conosciamo bene, tanti sono soltanto ragazzi. Molti arrivano da fuori Toscana”: così ha detto in mattinata, in una sua testimonianza, una barista che ha l'esercizio commerciale a pochi metri dall’esplosione. Il bar stesso ha subito danni, con i vetri che sono andati distrutti proprio nel momento del boato.