STEFANO
Cronaca

Essere abbagliati può farci cadere in errore

Stefano

Grifoni

Quando di notte incrociamo un veicolo che ha accesi i fari abbaglianti occorre distogliere lo sguardo dal fascio luminoso per non essere accecati cosi come quando siamo colpiti dai raggi solari. In queste circostanze si ha quasi l’effetto di non vedere più o di vedere tutto bianco. Possiamo venire abbagliati anche dalla bellezza delle cose che ci circondano, dalla bellezza di una donna, dalla sua intelligenza o dalla capacità di stabilire relazioni con gli altri. In ambedue i casi si può arrivare al punto di perdere l’orientamento. Il problema è che l’abbaglio può farci fare delle valutazioni errate dei fatti e quindi farci cadere in errore. Questi sbagli permettono di interrogarci e di cercare una ragione a quanto è accaduto che non sempre si trova. Si innescano comunque emozioni che ampliano il repertorio dei pensieri e di scelte che l’individuo riesce a concepire. Il legame tra realtà e immagine si perde nella abbagliante luce delle cose. Nella nostra società che sta diventando sempre più spettacolo si vende l’immagine più che la sostanza. La rappresentazione visiva, non solida con la quale una cosa o una persona può apparire a chi la guarda, abbaglia perché nasconde la realtà o non intrattiene nessuna relazione con la realtà. Tuttavia può stimolare forti segnali di cambiamento soggettivamente percepiti con la possibilità di stabilire anche se solo idealmente nuove strade da percorrere. Essere abbagliati può comportare esperienze difficilmente descrivibili perché coinvolgono tutte le dimensioni di una persona immergendola in un mondo di emozioni che non sopportano limiti nell’interpretazione. Nell’abbaglio c’è un senso generalizzato di crisi della vita quotidiana, senza che sia disponibile alcuna soluzione chiara.