FIRENZE
E’ finito ancora una volta in fuorigioco, l’ex promessa del calcio Idris Ben Moussa. Per il giovanissimo classe 2001, fiorentino dell’Isolotto, che ha militato anche nella ’cantera’ della Fiorentina, si avvicina un’altra grana: la procura di Milano ha infatti emesso un decreto di giudizio immediato nei suoi confronti per l’ennesima estorsione ai danni di un minorenne. Attualmente, il 23enne si trova recluso a Sollicciano.
I fatti risalgono allo scorso aprile, ma ricalcano, in pieno, il modus operandi adoperato dall’ex calciatore che gli è già costato condanne: un appuntamento concordato tramite le app di incontri o i siti di escort, si trasforma in rapina ai danni del malcapitato che era convinto di aver pattuito un menage sessuale a pagamento.
La nuova accusa. Com’è già successo in passato, Ben Moussa, difeso dagli avvocati Samuele Zucchini e Paolo Florio, si muove spesso sul territorio. Il 20 aprile scorso era a Milano quando, dopo essersi “pubblicizzato“ su un sito specializzato (megaescort), ha ricevuto la telefonata di un ragazzo di nemmeno 17 anni che lo invitava a raggiungerlo nella sua abitazione. Una volta a casa della vittima, Ben Moussa sarebbe andato ben oltre la prestazione pattuita al prezzo di 150 euro: avrebbe infatti fatto stendere il giovane a terra e, dopo averlo filmato, lo avrebbe ricattato: "O mi dai mille euro o aspetto il ritorno dei tuoi genitori", minacciando al contempo il ragazzino di sfasciare la casa, di fargli del male e di pubblicare foto e video che aveva appena realizzato.
Così, impaurito per la situazione che stava precipitando, il 16enne gli avrebbe consegnato oltre ai 150 euro stabiliti per l’incontro, anche la somma di 850 euro prelevati dai risparmi dei genitori custoditi nella loro camera da letto. Il giorno dopo, la vittima, essendo in possesso del numero di telefono dell’escort che si era presentato come "Lucas", lo ha contattato, chiedendogli che gli venisse restituito il denaro. Ma lui, con fare ormai consumato, per niente intimorito dalla prospettiva di una denuncia, lo aveva liquidato. Qualche giorno dopo, i genitori si sono accorti dell’ammanco di denaro in casa e hanno chiesto conto al figlio. Il quale prima ha negato, poi ha trovato il coraggio di raccontare ai genitori quello che gli era capitato in loro assenza. Assieme al padre, che nel frattempo aveva acquisito le immagini dell’impianto di sorveglianza del condominio, hanno sporto denuncia e, sommando quei file all’effigie del profilo whatsapp associato al numero che "Lucas" aveva fornito alla vittima, gli inquirenti sono risaliti a Ben Moussa. Che, quel 20 aprile, era uscito da pochissimi giorni dai domiciliari per altre rapine analoghe realizzate tra Roma e Firenze adescando partner occasionali su Grindr, un’altra piattaforma di incontri fra maschi dove il 23enne si presenta come “calciatore“. L’ex promessa viola sarà giovedì davanti al giudice Teresa De Pascale.
ste.bro.