REDAZIONE FIRENZE

La 'gabella' dei ticket smarriti: "Estorsione di Firenze Parcheggi"

Accuse choc per il presidente Bevilacqua e un responsabile

Il pagamento del biglietto nel parcheggio di piazza Stazione (New Press Photo)

Firenze, 14 luglio 2015 - Estorsione. In qualche caso, solo “tentata”. Sarà adesso il giudice a stabilire se la “gabella”, dell’importo pari a tre giorni di sosta nel parcheggio per chi perde il ticket d’ingresso, sia legittima o si tratti invece di un atto d’imperio da parte di Firenze Parcheggi. Dall’apertura del fascicolo, però, il pm Luigi Bocciolini ha rincarato la dose, nei confronti del presidente e amministratore delegato della società, Carlo Bevilacqua, e di un responsabile addetto alla gestione dei parcheggi, Maurizio Mugnani. Estorsione, appunto: che in otto casi, ricostruiti dalla procura, si sarebbe consumata (con il pagamento dell’equivalente dei tre giorni di sosta, nel caso del parcheggio della stazione 200 e passa euro) e in dieci sarebbe invece solo tentata, perché l’automobilista non avrebbe poi pagato. Mario Taddeucci Sassolini, legale di Bevilacqua (Mugnai è difeso da Filippo Bellagamba) non ci sta e difende la «regola dei tre giorni». «Si tratta di una previsione inserita nel regolamento del parcheggio che ogni utente visiona entrandovi. Ed è conforme alle norme del codice civile in materia».

La querelle cominciata quasi per gioco tra il comico Leonardo Pieraccioni (che smarrì il biglietto d’ingresso di piazza Beccaria) e la società che gestisce i parcheggi è diventata un’inchiesta, giunta adesso al capolinea. «Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose» fu l’accusa iniziale, poi aggravata, dal pm, secondo il quale, non sarebbe necessario stangare l’automobilista distratto ma semplicemente consultare le telecamere poste all’ingresso di ogni struttura. La “trappola” a Pieraccioni contribuì a dare risonanza al fenomeno delle auto in ostaggio, ma in realtà le vittime del sono tantissime. Sotto la lente d’ingrandimento della procura è finito dunque il regolamento, affisso all’ingresso di ogni parcheggio, che stabilisce che, chi smarrisce il biglietto, paga l’equivalente di tre giorni di sosta. La cifra varia a seconda della tariffa in vigore nel parcheggio in cui è stata lasciata l’auto. In qualche caso non getta nello sconforto (come nel caso dei nove euro del parcheggio di Careggi) ma talvolta sì: al parcheggio sotterraneo della Stazione, perdere il biglietto costa la bellezza di 210 euro.

Va detto che l’azienda di Bevilacqua (che consente a chi entra nei propri parcheggi di uscire senza pagare nulla nei primi quindici minuti) deve pure fare i conti con i “furbi”, cioè con automobilisti che usano il regolamento a loro favore: chi lascia l’auto a settimane intere, magari proprio mentre va in vacanza in un luogo coperto e costantemente sorvegliato, se la “cava“ con un prezzo che non strapperebbe a nessun garage cittadino. Ma ci sarà una soluzione per non penalizzare troppo chi sventuratamente perde il biglietto d’ingresso e chi invece se ne approfitta? Probabilmente è quella in arrivo: i parcheggi più frequentati, a cominciare da quello di Santa Maria Novella, verranno muniti di un ticket che fotografa anche la targa di ogni vettura in ingresso. A quel punto, nel caso di smarrimento, basterà “scomodare” un addetto che, tramite il libretto di circolazione del mezzo, risalirà al giorno e all’ora di ingresso. E la gabella dei tre giorni verrà sostituita da una penale.

Stefano Brogioni