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Eva Henger che ha seguito questo progetto fin dall’avvio
È stata la compagna di vita di Riccardo Schicchi, la testimone di un’epoca in cui l’erotismo veniva sdoganato al pubblico di massa. Oggi quella storia è nelle sale cinematografiche con Diva Futura, film diretto da Giulia Louise Steigerwalt ed Eva Henger che ha seguito questo progetto fin dall’avvio, racconta in presa diretta gli episodi salienti di quel periodo. Ieri sera era all’Excelsior di San Donnino proprio per una serata all’insegna dell’amarcord.
Che rapporto ha con Firenze? "Anche in passato sono venuta all’Excelsior, ma con Firenze in particolare ho un legame profondo. È stata la prima città dove ho lavorato appena arrivata in Italia. Avevo 17 anni e lavoravo per un’agenzia di modeling per degli spot pubblicitari. Prima di Firenze era venuta solo a Rimini in vacanza. Mi piace tantissimo questa città d’arte, ma amo anche la Toscana per i sui paesaggi. Una volta abbiamo fatto una deviazione per una coda in autostrada, mi sono incantata davanti a queste colline, agli alberi, alla natura".
Che pensa del film ‘Diva Futura’? "L’ho guardato una seconda volta, dopo la prima al festival di Venezia, dove ero troppo emozionata, coinvolta. Il film è molto veritiero. Giulia (la regista ndr) ci ha messo tre anni per raccogliere informazioni. Ci consegna una storia reale, non solo gli episodi conosciuti dal pubblico, ma quelli realistici, noti a noi familiari, ai collaboratori dell’agenzia. La ricostruzione è minuziosa, ci ha riportato negli anni ‘90".
Qual è l’eredità di quegli anni? "Forse che su questi temi c’è meno ipocrisia. Riccardo voleva abbattere la falsità e il pregiudizio, non tanto nelle famiglie, quanto nel mondo della cultura, dell’arte, della politica. Erano tempi assurdi, non solo per quanto riguarda la nudità, penso alle discriminazioni ricevute da diverse persone, cacciate da posto di lavoro solo se omosessuali. C’era un falso moralismo e un’ipocrisia incredibile, gente condannata solo perché nel comune pensiero il suo orientamento sessuale non era accettato. Questo voleva abbattere Riccardo. E alla fine abbiamo visto i risultati. Io per esempio ho potuto condurre in tv un programma per bambini. In quegli anni non sarebbe stato possibile".
E oggi quali sino i suoi progetti? "Sono al lavoro per una nuova sceneggiatura, sarà un thriller che tocca il lato sociale di una famiglia, poi sto scrivendo il sequel di ‘the Contract’. Da lunedì sarà online il mio podcast dove si parla di chirurgia estetica, anche oncologica. Tanti progetti, da tenere insieme agli affetti familiari. Ma ne vale la pena".
Fabrizio Morviducci