Sono più che raddoppiati gli eventi estremi in Toscana nel 2022 fra siccità, nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado. In regione gli eventi meteo-idrogeologici che hanno provocato danni e anche vittime sono stati 25 nell’anno appena concluso contro i 10 di un anno prima. Tra i settori più colpiti c’è l’agricoltura con il 10% dei raccolti andati persi e 260 milioni di danni solo derivanti dalla lunga siccità estiva. senza contare i costi aggiuntivi che le imprese hanno dovuto sopportare per l’irrigazione di soccorso o la risemina in primavera. A dirlo è Coldiretti Toscana, sulla base del rapporto Città Clima di Legambiente. "Il 2022 è stato un anno nero per il clima per la nostra regione, con gli eventi estremi che rappresentano la più grande minaccia, per il presente, per 43mila imprese agricole, 50mila occupati e per il futuro del nostro comparto che produce oltre tre miliardi e mezzo di valore aggiunto ed esportazioni per quasi tre miliardi di euro".
"Non c’è un comparto, nelle nostre campagne, che sia stato risparmiato – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana –. I cambiamenti climatici mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea e la frequenza con cui colpiscono, anche pesantemente, le città e le campagne, sta ad indicarci che è necessario attuare tutte le politiche e gli investimenti necessari per affrontarli senza perdere altro tempo. Tutto questo sta avvenendo in un quadro di forte instabilità internazionale che ha fatto esplodere i costi di produzione assottigliando ulteriormente i già risicati margini degli agricoltori in uno scenario dove l’11 per cento delle imprese si trova a rischio cessazione".
L’estate 2022 è stata la seconda più calda dal 1955, e nel corso dell’anno le precipitazioni sono state inferiori del 30% rispetto alla media storica. "L’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare", aggiunge sostiene il presidente Filippi. Per questo servono, sostiene
Coldiretti Toscana, interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini o "riattivando quelli già censiti che potrebbero garantire una preziosa riserva di acqua di 440 metri cubi alle aziende agricole".