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Ex Cnr, la forma del nuovo centro. Negozi, bar, ristoranti e residenze

Votato il piano di ricomposizione fondiaria dell’area comprendente anche un’espansione dell’Acciaiolo .

Ex Cnr, la forma del nuovo centro. Negozi, bar, ristoranti e residenze

Il comune chiude l’iter politico sul nuovo centro. La giunta (assente Yuna Kashi Zadeh) ha votato il piano di ricomposizione fondiaria delle aree dove nascerà il nuovo centro di Scandicci. E’ l’ultimo atto politico al quale seguirà la firma dei tecnici sulla convenzione che fisserà il via al progetto di completamento della città. Nella delibera si ricorda che l’Amministrazione Comunale, proprietaria di una porzione di terreno compresa entro il perimetro dell’area oggetto della trasformazione, ha elaborato, dopo essersi confrontata con i Soggetti Attuatori privati proprietari degli altri beni immobili, un piano particolareggiato, di iniziativa pubblica, soggetto alla disciplina della perequazione urbanistica (ossia possibilità di costruire proporzionalmente al terreno ceduto) che prevede 87.000 mq di superficie edificabile. Questa la suddivisione per tipologie: residenza: 31.400 mq; attività direzionali o terziarie (e relativi spazi di corredo) 36.000 mq; commercio al dettaglio (esercizi di vicinato, medie strutture di vendita) / esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico: 7.900 mq; strutture turistico-ricettive: 11.700 mq. Nel piano rientra l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale di diverse aree interessate dalla realizzazione di opere di urbanizzazione nonché della vasta porzione di parco e degli edifici attigui da annettere al giardino del Castello dell’Acciaiolo. Sarà il secondo parco urbano per dimensioni dopo le Cascine. Ovviamente tutta l’area è da urbanizzare; quindi come in via Gluck, la città prenderà il posto dell’erba con strade, parcheggi, piazze pedonali, fognatura e acquedotto. Tutta l’area verrà suddivisa in Unità minime di intervento cui risultano correlate le opere di urbanizzazione opportunamente organizzate in specifici stralci attuativi. La convenzione che è attesa per questi giorni, non appena sarà terminata la demolizione degli edifici in corso in questi giorni dopo lo sgombero degli occupanti abusivi, sarà il quadro entro il quale tutto l’intervento sarà poi portato avanti. Quella sul nuovo centro è una partita aperta da anni. Da almeno 10, dopo cioè l’inaugurazione della nuova piazza della Resistenza, su quest’area non si è più messo mano, lasciando gli spazi vuoti in balia dell’incuria e del degrado. Fabrizio Morviducci