Ex Cnr, la nuova vita è più vicina. C’è il via libera al piano di rilancio

Il 23 settembre i proprietari dei terreni sigleranno la ricomposizione fondiaria. Nell’area case, negozi e locali

Ex Cnr, la nuova vita è più vicina. C’è il via libera al  piano di rilancio

L’area dell’ex Cnr è stata al centro di un’occupazione abusiva, oggi sgomberata

Ex Cnr la ricomposizione fondiaria per dare il via alle opere. Dopo la delibera approvata dalla giunta precedente il 9 maggio scorso con relativo piano suddiviso tra i proprietari dei terreni (Stif, Istituto diocesano per il sostentamento del clero, Fioravanti, Pampaloni e le due istituzioni comune e città metropolitana, la sindaca Claudia Sereni ha annunciato che il prossimo 23 settembre arriverà la firma definitiva sull’atto. Occorre ricordare che il piano del nuovo centro prevede 87.000 mq di superficie edificabile.

E’ figlio di una pianificazione anni ’90, quando l’obiettivo era quello di inserire funzioni per spezzare la trista fama di dormitorio che Scandicci aveva in quegli anni. Questa la suddivisione per tipologie limata negli anni fino all’approvazione definitiva: residenza: 31.400 mq; attività direzionali o terziarie (e relativi spazi di corredo) 36.000 mq; commercio al dettaglio (esercizi di vicinato, medie strutture di vendita) / esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico: 7.900 mq; strutture turistico-ricettive: 11.700 mq.

Di queste metrature le più importanti sono proprio della Stif che incide per un 75,24% sul totale, e della Curia che ha il 10,20% delle proprietà.

Il 23 settembre, i proprietari si ritroveranno davanti al notaio con il dirigente dell’urbanistica per dare corso a quanto fissato nella delibera del maggio scorso. Certo che a fronte di un intervento enorme come quello del nuovo centro il rischio. Mentre si aspetta l’ultima firma, è comparso il primo cartellone con l’annuncio delle case (di futura costruzione) in vendita nel terreno adiacente il Russell-Newton. Uno storico ‘orto in città’ che diventerà case.

La proprietà non ha perso tempo, e ha già annunciato che in quel punto sorgerà un edificio a scopo abitativo, il cui progetto è già definito. Certo l’amministrazione non vuole correre il rischio della frammentazione. E se per le abitazioni, non ci dovrebbero essere problemi, una preoccupazione non da poco, stante la crisi industriale in corso nel comparto della moda, è data dall’enorme quantitativo di volumi da destinare al direzionale. Il meccanismo di costruzione prevede che i 18 lotti possano essere costruiti in maniera separata e il rischio di veder crescere il progetto a macchia di leopardo sicuramente c’è.

Fabrizio Morviducci