PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Ex Gkn, ancora sciopero della fame. Gli operai incontrano Giani

Sciopero della fame degli ex operai Gkn a Campi: silenzio nell'incontro con il presidente della Regione. Rivendicazioni per commissariamento, stipendi e reindustrializzazione. Proposte legislative e azioni concrete in corso.

Ex Gkn, ancora sciopero della fame. Gli operai incontrano  Giani

Ex Gkn, ancora sciopero della fame. Gli operai incontrano Giani

E’ stata una montagna che ha partorito un topolino? Ancora è presto per dirlo, ma di fronte ai silenzi che hanno contraddistinto l’incontro di ieri fra gli operai ex Gkn e il presidente della Regione, Eugenio Giani, potrebbe sembrare l’ipotesi più accreditata. Anche se, al tempo stesso, vanno considerate le norme legate alla par condicio visto che il ‘faccia a faccia’ c’è stato comunque nel bel mezzo della tornata elettorale per le amministrative che vedono in corsa per un posto a Palazzo Vecchio anche Valerio Fabiani, consigliere dello stesso Giani per lavoro e crisi aziendali nella nostra regione.

Insomma, non proprio la data più appropriata quella scelta. Quelle che restano sono invece le rivendicazioni delle tute blu, arrivate al settimo giorno di sciopero della fame, presentate nei giorni scorsi anche alla segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein: "Commissariamento di Qf da parte del Governo e pagamento degli stipendi, approvazione della legge regionale, discussione su reindustrializzazione e ammortizzatori sociali". La Rsu ex Gkn poi aggiunge: "Le prime concrete iniziative in discontinuità con la stagnazione che ha regnato fino a oggi arrivano dal gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle, che ha depositato la proposta di legge sui consorzi industriali scritta dagli operai; e dalla giunta di sinistra di Campi, che inserirà nel piano operativo comunale una norma per vietare cambi di destinazione d’uso su quell’area, che rimarrà a vocazione industriale. Questi sono i primi due atti concreti che vediamo da quando abbiamo portato in piazza 10.000 persone e ci siamo accampati per venti giorni sotto la Regione. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo con lo sciopero della fame: non abbiamo più tempo, i tavoli convocati per rimandare ad altri tavoli non servono a noi, non servono al territorio minacciato dalla speculazione immobiliare, non servono alla comunità solidale che ci dimostra sempre la sua vicinanza".