di Barbara Berti
"Fare appello alla ragionevolezza dei lavoratori ci lascia basiti". Così la Fiom Cgil replica alla nota rilasciata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy martedì scorso, al termine del vertice sulla ex Gkn di Campi, ora Qf di proprietà di Francesco Borgomeo. L’incontro, che ha visto protagonisti il ministro Alfonso Urso, il governatore Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella, è servito per fare il punto della vertenza, focalizzando l’attenzione soprattutto sulla mancanza della cassa integrazione e di un vero progetto di reindustrializzazione. Da qui l’appello al proprietario per redigere tale documentazione e un appello ai lavoratori di consentire l’accesso allo stabilimento. Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale e Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia, ricordano che la fabbrica è già accessibile. "In 17 mesi di vertenza chi ha dimostrato ragionevolezza sono stati proprio i lavoratori che, attraverso l’assemblea permanente, hanno consentito la salvaguardia del sito e il perfetto funzionamento dello stabilimento e tutt’ora continuano a farlo pur in assenza di retribuzione da ottobre" dicono i due sindacalisti. E aggiungono: "Di irragionevole in questa vicenda ci sono stati prima Gkn, poi il dottor Borgomeo e QF assieme alle istituzioni poiché leggere in una nota congiunta che non è consentito l’accesso allo stabilimento significa mistificare la realtà".
A riprova che lo stabilimento è accessibile, la Fiom ricorda che il 6 dicembre la Commissione lavoro del Comune si riunirà in fabbrica, e che la Regione ha già preso contatti per mandare i tecnici al fine di favorire lo scouting pubblico. A tal proposito, il presidente Giani conferma la disponibilità ad attivarsi per la ricerca di nuovi investitori e ricorda che all’azienda "viene richiesto di collaborare alla ricerca di nuove soluzioni per lo stabilimento, anche supportando l’azione delle istituzioni, e di assicurare il pagamento di quanto dovuto ai dipendenti". Per il sindacato, però, l’appello alla ragionevolezza non sta né in cielo né in terra. "Facciamo noi appello alla ragionevolezza dei Ministeri delle Imprese e del Made in Italy e del Lavoro affinché sia reso fruibile in tempi brevissimi l’ammortizzatore sociale. Ricordiamo, infine, che il dottor Borgomeo ha presentato un progetto (mai diventato piano industriale) considerato irragionevole proprio dal Ministero" concludono Marinelli e Angelini.