BARBARA BERTI
Cronaca

"Ex Gkn, liquidazione necessaria"

Il proprietario dello stabilimento, Borgomeo, spiega i motivi al termine dell’incontro ieri al ministero

"Ex Gkn, liquidazione necessaria"

di Barbara Berti

Avanti con la liquidazione della ex Gkn ora Qf. "Non è una volontà ma una necessità" dice Francesco Borgomeo proprietario di Qf spa al termine dell’incontro romano di ieri convocato al Mimit dal sottosegretario delegato alle crisi industriali Fausta Bergamotto e al quale ha preso parte anche la Regione Toscana, rappresentata da Valerio Fabiani, consigliere delegato per le crisi aziendali e processi di re-industrializzazione del presidente Giani. Al vertice ristretto, che precede il tavolo istituzionale del 2 marzo (ovvero il proseguimento dell’incontro iniziato lo scorso 24 febbraio), a rappresentare l’azienda non c’era soltanto con il liquidatore Salvatore Sarcone e il suo staff legale bensì anche il proprietario che ha illustrato la situazione. "La liquidazione volontaria è l’unica possibilità tecnico-giuridica applicabile. Non è una scelta di Borgomeo, è una necessità per l’azienda che non ha i requisiti per l’amministrazione straordinaria, né può e deve fallire anche per la tutela degli stessi lavoratori" spiega lo stesso Borgomeo al termine dell’incontro. E precisa: "D’altro canto, con un patrimonio importante ma contemporaneamente una pioggia di decreti ingiuntivi che hanno pignorato i conti correnti, l’azienda si deve tutelare".

Borgomeo ha fatto presente che "qualunque esperto giurista condivide questa posizione" e pare abbia convinto anche i presenti al tavolo. "È evidente che c’è liquidazione e liquidazione – sottolinea Borgomeo -. In questo caso l’azienda intende dare il massimo di disponibilità e apertura in modo tale che si concretizzi al meglio il risultato della reindustrializzazione e non quello della valorizzazione economica". Al momento, come tiene a ribadire l’imprenditore, "l’azienda sta valutando ogni elemento per fornire le più ampie garanzie per favorire la riconversione".

La disponibilità della proprietà in questa delicata fase è accompagnata anche da alcune precisazioni. "Ovviamente resta la necessità di avere un’azienda libera e agibile – dice l’imprenditore - e una cassa integrazione che permetta a tutti di lavorare in serenità per trovare le migliori soluzioni". La disponibilità del proprietario coincide anche con un passo di lato dello stesso proprietario visto che "la messa a disposizione dell’azienda alla Regione per trovare investitori va in questa direzione".