BARBARA BERTI
Cronaca

Ex Gkn, "vertenza nazionale". La Toscana chiama Roma

Lavoratori, sindacati e istituzioni chiedono al governo di intervenire urgentemente. Il sindaco: "Questo territorio non può permettersi nessun rischio speculativo".

Ex Gkn, "vertenza nazionale". La Toscana chiama Roma

"Convocare urgentemente il tavolo al Ministero delle imprese e del Made in Italy". E’ la richiesta che si alza in coro da Campi, Firenze e dalla Toscana per la vertenza ex Gkn, ora Qf in liquidazione.

Dopo la comunicazione aziendale, a firma del liquidatore Gianluca Franchi, alla Rsu per comunicare che la "società sta maturando l’intenzione di cessare definitivamente lo svolgimento di qualsiasi attività produttiva", in pratica sta pensando a riaprire la procedura di licenziamento collettivo per i 180 circa dipendenti rimasti dopo oltre due anni di vertenza, sindacati e istituzioni chiedono a gran voce l’intervento del governo, lo stesso governo che qualche mese fa - tramite il decreto Primo Maggio - aveva concesso una cassa integrazione "creata su misura per Borgomeo" (parole della Rsu ex Gkn) e che adesso sta per terminare. "Abbiamo chiesto al Governo la convocazione del tavolo nazionale. La Regione ha lavorato in questi mesi e continuerà a farlo insieme ai lavoratori e ai sindacati, senza mai fermarsi, nel tentativo di restituire allo stabilimento ex Gkn una nuova prospettiva industriale: ma ora è il momento che il governo faccia la sua parte" tuona il governatore Eugenio Giani, mentre il suo consigliere speciale per le crisi aziendali, Valerio Fabiani, ricorda che "da marzo scorso il tavolo nazionale aperto a Roma non viene riunito e questa è una vertenza nazionale che non può essere scaricata sul territorio". Anche il primo cittadino di Campi, Andrea Tagliaferri, non le manda a dire perché " "questo territorio non può permettersi un epilogo così e non può permettersi nessun rischio di speculazione immobiliare". E, infatti, ieri mattina ha scritto al ministro del Made in Italy Adolfo Urso e al sottosegretario Fausta Bergamotto, chiedendo la riconvocazione con urgenza del tavolo. Stessa richiesta arriva dalla Fiom con Stefano Angelini che ricorda come anche una settimana fa il sindacato ha chiesto un incontro al governo: "l’unico modo per scongiurare i licenziamenti è confrontarsi sul progetto di reindustrializzazione". E un progetto c’è: quello della cooperativa dei lavoratori, la GFF, che al momento "rappresenta l’unica possibilità reale di garantire la continuità occupazione e produttiva" ma deve essere "adeguatamente supportata in questo complesso percorso" sostiene il segretario regionale Dem, Emiliano Fossi. Fonti ufficiose vicine al Mimit, però, fanno sapere che al momento non ci sono i presupposti per convocare un incontro. Ma se sul tavolo arrivasse un progetto serio, concreto di reindustrializzazione allora il Mimit sarebbe disponibile a discuterne.