Uno strumento di politica industriale per riqualificare e rigenerare aree produttive in crisi o dismesse ma anche per progettarne di nuove con strumenti di cooperazione istituzionale, agganciando potenzialmente – ed è questa una novità sostanziale – le esperienze cooperative promosse da lavoratori provenienti da contesti difficili. Istituzioni, realtà sociali ed economiche, imprese private potranno, attraverso i consorzi (il 51% dovrà essere pubblico), condividere l’obiettivo di rilanciare l’occupazione e favorire la riqualificazione urbanistica e produttiva dei territori. È in estrema sintesi il contenuto della proposta di legge per la costituzione e il funzionamento dei consorzi di sviluppo industriale, illustrata ieri dal capogruppo Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli, dal consigliere regionale Pd e presidente della commissione sviluppo economico, Gianni Anselmi, e dalla consigliera regionale del M5s Silvia Noferi. Il testo "parte dal basso", ovvero prende le mosse dalla proposta di legge dei lavoratori dell’ex Gkn, ora Qf in liquidazione, ed è stato poi rielaborato da Pd e Cinque stelle.
"La proposta – dice Ceccarelli – nasce per affrontare situazioni come quella della Gkn: un passo avanti per sostenere la reindustrializzazione e favorire il recupero cooperativistico nelle aree colpite dalla crisi". Come spiega Anselmi l’obiettivo è "dotare la Toscana di una normativa in grado di standardizzare l’intervento delle istituzioni" per innalzare la competitività dei territori e nelle situazioni di crisi. "La proposta mira a fornire una cornice normativa regionale, ispirandosi alla legge nazionale del 1991 che definisce i consorzi come contesti produttivi omogenei" aggiunge Noferi. I Consorzi così costituiti potranno essere finanziati con fondi della Regione fino a un milione di euro.
Il testo, che dovrebbe arrivare in consiglio regionale entro la fine dell’anno, ha già scatenato le prime reazioni politiche. Se il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo – che si era impegnato sul tema con gli operai ex Gkn – lo considera "un altro passo che mettiamo in campo per sostenere chi ha perso il posto di lavoro e di uno strumento in grado di offrire risposte concrete per la reindustrializzazione industriale dei territori", per Lega e Fi "la sinistra vuole sovietizzare la Toscana: con l’ingresso del pubblico nel privato si uccide un’intera economia".