REDAZIONE FIRENZE

Ex Presidente Regione Toscana Enrico Rossi e Commercialista Luciano Bachi a Giudizio per Falso Ideologico

La procura di Firenze chiede due anni di condanna per l'ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi accusato di falso ideologico nella campagna elettorale del 2015. Sentenza prevista il 10 novembre.

La procura di Firenze ha chiesto la condanna a due anni per l’ex presidente della Regione Toscana, di centrosinistra, Enrico Rossi, accusato di falso ideologico nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nelle spese sostenute nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 2015.

Stessa pena richiesta anche per il commercialista Luciano Bachi, che in qualità di mandatario elettorale raccolse i fondi a sostegno della campagna di Rossi. La sentenza è prevista il prossimo 10 novembre. Rossi, secondo l’accusa, avrebbe indotto in errore il collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte di appello di Firenze, dichiarando di aver speso circa 59mila euro per la campagna elettorale, a seguito di contributi ricevuti per circa 70mila euro, mentre avrebbe ricevuto e speso denaro ulteriore per circa 600mila euro, non dichiarato per non superare il tetto consentito dalla legge.

Una cifra raccolti da “Eccoci”, con cui sarebbero state sostenute ulteriori spese di quella campagna elettorale che vedrà Rossi prevalere sul leghista Claudio Borghi, sul forzista Stefano Mugnai, sul grillino Giacomo Giannelli, e altri. . L’inchiesta di Firenze nasce da alcune intercettazioni – sfociate a loro volta in un processo per corruzione in corso a Pisa – in cui è rimasto impigliato proprio Gori, irrinunciabile protagonista della macchina elettorale, e di governo, dei due mandati del governatore Rossi.

I pm di Pisa trasmisero, per competenza territoriale, al procuratore aggiunto Luca Turco una conversazione dalla quale sorgeva il sospetto di una “raccolta fondi”, destinati al candidato Rossi, effettuata tramite l’associazione. Gori è attualmente imputato nel filone pisano (è accusato di aver barattato incarichi nella sanità in cambio di voti) ma estraneo alle attuali contestazioni fiorentine. L’ex governatore Rossi ha sempre respinto le accuse al mittente.

"Attendo con grande fiducia la sentenza – commenta – sapendo di non aver fatto nulla di male. Si tratta di contabilità elettorale e del modo di imputare alcune spese, spese che sono sempre state dichiarate in modo trasparente. Nulla che abbia a che fare con la mia onorabilità di cittadino e di politico".