ROSSELLA CONTE
ROSSELLA CONTE
Cronaca

Export per 24 miliardi. Il Made in Florence trema per i dazi Usa: "Affari a rischio"

Nel 2024 crescita superiore al 20% rispetto all’anno precedente. Manetti: "Un quarto verso gli Stati Uniti, preoccupati dalla politica di Trump".

Massimo Manetti, presidente della Camera di Commercio

Massimo Manetti, presidente della Camera di Commercio

Nel 2024 l’export dell’area fiorentina ha registrato una crescita del 20,6% (a valori correnti) rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 24,5 miliardi di euro rispetto ai 20,3 miliardi del 2023. Un incremento di oltre 4 miliardi, a fronte di una crescita più contenuta del 2,1% registrata l’anno prima. Questo risultato si pone in netta controtendenza rispetto al dato nazionale, che nello stesso periodo ha segnato un calo dello 0,4%. Secondo i dati dell’ufficio studi della Camera di commercio di Firenze, questa forte espansione espone il territorio fiorentino, più di altre aree italiane, al rischio di un’impennata dei dazi.

"L’export verso gli Stati Uniti ha raggiunto i 6,2 miliardi di euro, rappresentando un quarto delle vendite all’estero. La minaccia di un inasprimento dei dazi Usa è quindi motivo di preoccupazione. Tuttavia, sono certo che le imprese del territorio sapranno affrontare un contesto internazionale complesso puntando sulla qualità della loro offerta", sottolinea Massimo Manetti, presidente della Camera di commercio di Firenze.

Un’ulteriore riflessione arriva dal segretario generale della Camera di commercio di Firenze, Giuseppe Salvini: "Ci conforta l’aumento della quota di esportazioni verso i principali Paesi europei, che ha raggiunto il 33% includendo il Regno Unito. Questo potrebbe costituire un cuscinetto per ammortizzare una possibile contrazione delle vendite verso gli Stati Uniti. Inoltre, la diversificazione settoriale, dalla moda alla farmaceutica, dalla meccanica all’agroalimentare, offre un vantaggio competitivo: in caso di difficoltà in alcuni comparti, altri più dinamici possono compensare". Tra i settori più esposti all’introduzione di nuovi dazi spicca il farmaceutico, che rappresenta il 53,9% dell’export fiorentino verso gli Stati Uniti, seguito dalla moda con il 20,3% e dalla meccanica con il 12,7%.

L’inasprimento delle barriere commerciali voluto dall’amministrazione Trump continua quindi a rappresentare un’incognita per l’economia italiana, con impatti differenziati tra le regioni. Secondo l’ufficio studi della Cgia, nel 2024 le vendite italiane all’estero hanno raggiunto i 623,5 miliardi di euro, registrando una contrazione di 2,4 miliardi (-0,4%) rispetto al 2023. Tuttavia, confrontando i dati con il 2019, anno pre-Covid, emerge una crescita complessiva di 143 miliardi (+30%). A livello regionale, la Lombardia si conferma al primo posto con 163,9 miliardi di esportazioni, seguita dall’Emilia-Romagna con 83,6 miliardi e dal Veneto con 80,1. Da segnalare il quarto posto raggiunto dalla Toscana, che grazie alla farmaceutica e alla lavorazione di gioielli e pietre preziose ha toccato i 63 miliardi di export, superando il Piemonte. L’analisi della Camera di commercio di Firenze evidenzia che la crescita dell’export fiorentino è stata trainata in particolare dal settore farmaceutico, con medicinali e preparati che hanno visto il loro peso aumentare di oltre 10 punti percentuali in un solo anno, arrivando a rappresentare il 32,3% del totale. Escludendo il comparto farmaceutico, l’aumento delle esportazioni sarebbe stato più contenuto, pari al 3,3%, attestandosi a 16,6 miliardi di euro in valori assoluti.