
E’ da 60 anni nel cuore dell’Oltrarno Trattoria Angiolino – Ai 13 Arrosti, il ristorante frequentato, prima che scoppiasse l’emergenza, da turisti di tutto il mondo e da generazioni di fiorentini. "Dal lockdown non è più così. Fa male vedere il nostro locale così vuoto" apre le spalle Paolo Squilloni, direttore del ristorante di via di Santo Spirito.
Trattoria Angiolino ha riaperto dal 1 luglio. Perché questa decisione?
"Le prime settimane ci sono sembrate un po’ premature. Poi abbiamo preso un po’ di tempo per organizzarci. Luglio è stato un mese duro: abbiamo perso il 75% degli incassi. Agosto meglio ma in questi ultimi due giorni. Da quando tanti turisti sono arrivati alla fine delle ferie e sono ripartiti, siamo di nuovo alle percentuali del mese precedente. Non le nascondo che così è dura. Molto dura".
Eppure il vostro ristorante si trova in via di Santo Spirito, nel cuore della movida.
"Tante persone hanno paura e altre sono con le tasche più vuote e hanno quindi una minore capacità di spesa. Prima del coronavirus, la nostra clientela era composta dal 60% di stranieri e dal 40 di fiorentini. Luglio e agosto sono tornati i francesi, i tedeschi, gli olandesi e tanti italiani, non ci lamentiamo per carità. Ma manca la fetta più grande, quella degli americani".
Cosa si può fare per aiutare la ristorazione?
"Servono aiuti concreti sia alle aziende che ai dipendenti. Alcune persone che lavorano con me non hanno ancora avuto la cassa integrazione".
ross.c.