BARBARA BERTI
Cronaca

Fabio Canino & Andrea Muzzi: "La risata? È l’elisir di giovinezza"

Gli attori toscani debuttano a Firenze con ’Ma cosa ha in testa?’, commedia divertente sul senso della vita

Gli attori toscani debuttano a Firenze con ’Ma cosa ha in testa?’, commedia divertente sul senso della vita

Gli attori toscani debuttano a Firenze con ’Ma cosa ha in testa?’, commedia divertente sul senso della vita

Una commedia molto divertente, dal ritmo comico incalzante che si interroga con leggerezza ed emotività sul senso della vita. Ecco ’Ma cosa ha in testa?’, lo spettacolo che debutterà il 4 gennaio (ore 21) al Teatro Puccini di Firenze (per poi approdare a Roma, al teatro Vittoria dal 9 al 19 gennaio), con protagonisti Fabio Canino e Andrea Muzzi, due toscanissimi guidati alla regia da Stefano Messina.

Cosa racconta lo spettacolo?

Canino: "È la storia di due persone che si sono smarrite e che, nella loro confusione strampalata, si incontrano. In pratica è l’incontro di due solitudini da cui nasce un bel messaggio, profondo e autoironico".

Muzzi: "A livello comico lo smarrimento è divertentissimo. Ma nella quotidianità è uno stato d’animo sempre più comune che riguarda gli adulti, noi cinquantenni, ma pure i giovani".

Abbiamo, dunque, due uomini alle prese con la crisi di mezza età?

Muzzi: "Sì, c’è il signor Marini, ovvero Fabio, che ha appena compiuto 50 anni e che decide di rivolgersi per la prima volta a uno psicologo – interpretato da me – che, però gli aumenterà le incertezze visto che anche lui ’ha sbandato in curva’, è un uomo che ha smarrito i punti cardinali nella vita. Nello studio si ritrovano così due persone, in pratica due facce della stessa medaglia".

Canino: "Il signor Marini e lo psicologo si rimpallano dubbi e paure. Se prima i timori erano legati all’età che avanza o alle difficoltà di non arrivare a fine mese, adesso ci sono anche altri tipi di paure perché non sappiamo cosa accadrà domani. Vedi le guerre in corso o le malattie che arrivano all’improvviso".

Come fare, quindi, a superare tutte queste paure?

Canino: "Parlare, confrontarsi, chiedere aiuto agli altri, ma anche a un terapeuta. Non tenersi dentro il buio: questa è la cura al malessere esistenziale. In una chiave divertente, lo spettacolo in fondo è un po’ come una terapia di gruppo. Credo che l’analisi dovrebbe essere obbligatoria per tutti ma soprattutto dovrebbe esserlo per i nostri politici: non possiamo pagare noi le loro turbe una volta eletti (ride, ndr)".

Muzzi: "Lo psicologo e il paziente arrivano a una consapevolezza: il vero elisir della giovinezza è la leggerezza. Non bisognerebbe mai perdere la voglia di sorridere, nemmeno nei momenti più cupi della vita".

Come nasce lo spettacolo?

Muzzi: "Il testo che ho scritto è vagamente ispirato a una sceneggiatura che realizzerò a primavera del 2025, per il cinema ’Il tempo delle mele cotte’, ma è anche inconsapevolmente la storia dell’amicizia tra me e Fabio. Anche noi ci siamo persi e dopo oltre 25 anni ci siamo ritrovati, all’insegna della leggerezza e dell’umorismo, trade union della nostra amicizia".

Canino: "Ci siamo conosciuti al Teatro di Rifredi, all’inizio degli anni Novanta, per lo spettacolo ’Il giornalino di Gian Burrasca’, una produzione della compagnia Pupi e Fresedde. Al di là del lavoro, insieme ci divertiamo come due compagni di banco".

Cosa vi porterà il 2025?

Canino: "Spero la pace nel mondo, per tutti. Personalmente tanto teatro ma voglio prendermi i miei spazi e scegliere soltanto le cose che mi piacciono. Ballando? Chissà se sarò ancora giurato...".

Muzzi: "Sono autore e sceneggiatore per una produzione cinematografica americana, sto lavorando al film ’Il tempo delle mele cotte’ e poi tanto teatro. Il testo ’Per futili motivi’ debutterà in Spagna e continuerò a portare in giro ’All’alba perderò’".