"La meraviglia è il punto di partenza di chi scrive e si nutre di vita e libri". Fabio Pusterla (nella foto) è poeta capace di mescolare nei suoi versi tradizioni letterarie e culturali diverse. La sua poesia spesso esplora i temi della memoria, dell’identità culturale e della natura, e utilizza una lingua ricca ed evocativa per far emergere immagini poetiche suggestive. La sua versatilità come scrittore e traduttore lo rende una figura di spicco nel panorama letterario svizzero e internazionale. Ed è a Pusterla, nato a Mendrisio nel 1957, che è stato assegnato quest’anno il “Premio letterario internazionale Carlo Betocchi-Città di Firenze”.
La cerimonia di premiazione, condotta da Marco Marchi, si terrà oggi alle 17.30 all’Auditorium Giovanni Spadolini della Regione Toscana.
Così ha deciso la giuria del Premio, presieduta da Marchi e composta da Sauro Albisani, Anna Dolfi, Antonia Ida Fontana, Francesco Gurrieri, Gloria Manghetti e Maria Carla Papini.
Laureato in Lettere all’Università di Pavia, Fabio Pusterla vive e lavora tra la Lombardia e la Svizzera, dove insegna lingua e letteratura italiana al Liceo cantonale e all’Università di Lugano.
Il suo esordio poetico risale al 1985 con la silloge Concessione all’inverno (Casagrande), segnalandosi subito fra i poeti italiani più interessanti della sua generazione. Seguono numerose raccolte, per la maggior parte edite da Marcos y Marcos: Bocksten (1989), Le cose senza storia (1994), Pietra sangue (1999), Folla sommersa (2004), Corpo stellare (2010), Cocci e frammenti (2011), Argéman (2014), Nella luce e nell’asprezza (2015), Ultimi cenni del custode delle acque (2017), Variazioni sulla cenere (2017), Cenere, o terra (2018), Truganini (2021), Tremalume (2022).
O.Mu.