E’ la linea ferroviaria oggetto negli ultimi anni dei maggiori investimenti in tutta la Toscana. Ma anche la ferrovia dove sono sempre più frequenti ritardi e cancellazioni. Si è parlato di Faentina ieri pomeriggio a Borgo San Lorenzo, per fare il punto della situazione, alla presenza dell’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli e dei rappresentanti di Trenitalia e Rfi. Alla fine sono stati quest’ultimi a dire le parole più chiare, mentre l’assessore regionale è apparso assai sulla difensiva, lasciando molti dei presenti piuttosto insoddisfatti.
E Baccelli ha battibeccato un paio di volte, la prima col rappresentante dei pendolari Massimo Rossi a causa del suo lunghissimo intervento, la seconda, soprattutto, con il sindaco pd di Vicchio Francesco Tagliaferri, che aveva apostrofato molto duramente l’assessore regionale: "Lei è venuto due volte qua in Mugello in una settimana, ma se posso permettermi, non ci torni finché non avrà risposte. Stia in silenzio ad ascoltare", tanto che alla fine la presidente del Consiglio comunale Cerbai è dovuta intervenire per invitarlo a maggiore calma.
Più pacato, ma impietoso, l’intervento del pendolare Massimo Rossi, una vera e propria requisitoria su tutti i difetti, antichi e recentissimi, del servizio ferroviario in Mugello. Rossi ha documentato la graduale crescita dei disservizi, e ha ricostruito la storia delle tante promesse non mantenute per il miglioramento della linea, dai fondi stanziati per l’elettrificazione, mai realizzata, poi "scambiati" dalle istituzioni locali con parziali raddoppi dei binari e nuovi treni: "Si scelse l’uovo oggi, ma alla fine non abbiamo avuto né l’uovo né la gallina".
Ancora, la questione dei fondi destinati alla Faentina e invece indirizzati soprattutto sulle strade, per l’eliminazione dei passaggi a livello, peraltro in gran parte ancora da realizzare.
Toni preoccupati poi quelli del sindaco di Marradi Tommaso Triberti, comune per il quale la Faentina è davvero vitale. E lo ha ricordato: "In questa situazione di precarietà dei servizi, chi lavora a Faenza finisce per pensare a trasferirsi. E così i nostri paesi si spopolano. Il trasporto pubblico è peggiorato, la vita di un pendolare non può essere così." Prima Rfi, poi Trenitalia hanno dato una lettura diversa. L’ing. Gabriele Ticci di Rfi ha spiegato come la Faentina in questi ultimi cinque anni sia stata oggetto di ingenti investimenti: "Siamo tutt’altro che in dismissione, solo per la manutenzione straordinaria e il rinnovo dell’armamento abbiamo investito 75 milioni di euro, più che nella linea AV".
E ha ricordato anche la realizzazione di un modernissimo sistema di segnalamento dei treni, una delle prime linee, la Faentina, ad esserne dotata, con un costo di 140 milioni. E poi la sostituzione di tre travate, l’ultima alcuni mesi fa, altro investimento da 15 milioni di euro. La direttrice toscana di Trenitalia ha riconosciuto che negli ultimi mesi c’è stato un calo di puntualità, registrato soprattutto sui treni più affollati, quelli usati dai pendolari: "In queste corse si è rasentato il 60% di puntualità, un dato bassissimo. Situazioni contingenti e sfortunate, che spero non si ripetano".
Sul rinnovo della flotta ha parlato di nuovi arrivi di treni Blues anche nel 2025, "anche se non ci saranno tutti i treni come era stato garantito. Ma il treno Minuetto non è obsoleto, ha ancora una decina di anni di vita". Infine Baccelli: ha ripreso il tema degli investimenti fatti, in totale 271 milioni di euro dal 2019, e ha garantito, per il criticato uso dei binari di arrivo più lontani dalla stazione, che terminato il sottoattraversamento di Firenze, Santa Maria Novella sarà disponibile per il traffico regionale e la situazione, dal 2029, è destinata a migliorare.
Paolo Guidotti