
La fiorentina Vittoria Puccini durante una scena del film
Firenze, 11 febbraio 2015 - «NOI RACCONTIAMO una donna che vuole disperatamente essere felice, anche a livello affettivo. Insieme al regista abbiamo cercato di non renderla chiusa in forme rigide: è una figura molto libera, proprio fisicamente, perchè ha una relazione con il corpo molto diretta e vera. Non è assolutamente una donna borghese o convenzionale, a volte appare addirittura sfacciata: ed è in tutte queste sfaccettature della femminilità che risiede il suo fascino». Vittoria Puccini descrive così la Fallaci che lei rappresenterà in «L’Oriana» attesissima miniserie di Rai 1 in due puntate, prodotta dalla Fandango di Domenico Procacci che andrà in tv su Rai1 lunedì 16 e martedì 17 febbraio: qualche giorno fa il film ha fatto una fugace apparizione anche nei cinema.
Stessi autori del bellissimo Don Milani televisivo: la sceneggiatura è firmata da Stefano Rulli e Sandro Petraglia. Vittoria Puccini farà Oriana, fiorentina come la Fallaci in un ruolo bellissimo e difficile dove l’attrice si misurerà tra momenti epocali, scenari politici e soprattutto di guerra. Momenti dentro i quali anche la Fallaci-Puccini sembra gettarsi con noncuranza e sprezzo del pericolo, desiderosa di fare domande, interrogare, cercare di capire il perché delle cose. «E’ stato motivo di grande orgoglio, una vera sfida – ha detto l’attrice, che ha ottenuto la consacrazione del pubblico con Elisa di Rivombrosa – . Ho cercato di rispettarla di non imitarla. La Fallaci è stata un vero mito, avanti anni luce a tante della sua generazione. Coglierne tutte le sfumature, mi ha ha messo a dura prova. Ho studiato la sua vita e letto i suoi libri per prepararmi. Non vorrei dire una banalità, ma per usare un paradosso Oriana Fallaci è stata una sorta di Forrest Gump al femminile, con la differenza che il primo era un personaggio di fantasia che si trovava per caso negli eventi epocali, lei invece era reale e si trovava lì perché voleva raccontarli quei fatti di cui è stata testimone diretta».
Un’attrice che si confronta non solo col mestiere di giornalista, ma anche con la giornalista tra le più famose del mondo.
« Ha intervistato e messo in difficoltà i più grandi della terra, la più rocambolesca, l’intervista a Khomeini, nel corso di un confronto scontro, si toglie di fronte al padre della rivoluzione islamica il chador». Vittoria Puccini ha notato qualcosa che poche persone hanno visto nella Fallaci: « Le sue domande erano quasi sempre più interessanti delle risposte. E’ diventata anche per questo lei stessa una star. È stata la prima reporter inviata donna in Italia. Mi resta un dubbio: se i suoi modi duri, bruschi, scostanti, soprattutto nell’ultima parte della sua vita, fossero naturali o non fossero invece almeno in parte una messa in scena per mettere alla prova l’interlocutore».
Vittoria Puccini che è figlia di Giusto Puccini, professore ordinario di Diritto pubblico a Scienze Politiche, con Firenze ha da sempre un rapporto di grande amore, nonostante la sua vita professionale la porti fuori. Ha scelto la Pergola per debuttare la prima volta a teatro con «La gatta sul tetto che scotta». E’ stata protagonista della miniserie «Le ragazze di San Frediano», tratto dal romanzo di Vasco Pratolini. Ed è a Firenze, alla Maternità di Careggi che nel 2006 è nata la sua bambina, e di Alessandro Preziosi, Elena.