Fallani: "Dieci anni di crescita". Il bilancio tra traguardi e successori

Ultima intervista di Natale al sindaco. L’incarico in scadenza nel 2024: "Lascio una Scandicci più adulta"

Fallani: "Dieci anni di crescita". Il bilancio tra traguardi e successori

Fallani: "Dieci anni di crescita". Il bilancio tra traguardi e successori

L’ultima intervista di Natale per il sindaco Fallani. E sicuramente un’occasione più per fare bilanci che per dare la rotta e gli obiettivi per il prossimo anno. Un anno elettorale, che lo vedrà lasciare la poltrona di piazza della Resistenza.

Che giudizio dà della sua Scandicci?

"Se posso fare un parallelismo con la Savino del Bene, che da dieci anni disputa la massima serie nel campionato di volley femminile, anche Scandicci ha vissuto questi dieci anni in serie A. Una crescita che non nasce improvvisamente che ha comunque dei padri nei miei predecessori, ma in questo decennio credo si sia messo un valore aggiunto, sia per la qualità della vita che per il lavoro".

Qualche problema ci sarà pur stato

"Indubbiamente, ma sono problemi dovuti alla crescita della nostra città. Siamo cresciuti, come gli adulti abbiamo consapevolezza maggiore. Abbiamo puntato al recupero degli spazi urbani, e massicciamente a riempire quelli industriali. Avevamo 23mila lavoratori nel 2014. Oggi siamo oltre i 26mila".

Eppure c’è ancora da lavorare "Sulla mobilità da rimettere in ordine: Scandicci triplica ogni giorno i suoi abitanti perché 150 mila persone sono sul territorio per vivere e lavorare. E occorre pensare anche alla sicurezza. Non solo quella delle forze dell’ordine: abbiamo raddoppiato i vigili urbani, decuplicato il numero delle telecamere sul territorio, stretto rapporti ancor più operativi con i carabinieri, e non è ancora sufficiente. Serve un nuovo patto sociale che metta al centro il disagio delle nuove generazioni e punti a risolvere".

In lizza per le amministrative ci sono tre suoi assessori che non fanno che litigare per chi si candida. Ma non era meglio fare le primarie?

"Non sono così litigiosi come sembra, c’è un rappresentato diverso dalla realtà. Io sto lavorando con una operosità silenziosa, per costruire migliori condizioni per vincere bene queste elezioni. C’è un dialogo che non emerge ma è costante, preciso, fruttuoso. Le primarie sono uno strumento coraggioso ma che non è riuscito a evolversi. E’ uno strumento per chi pensa solo a vincerle. Io non posso dire male delle primarie attraverso le quali sono stato eletto, ma sono passati 10 anni e i numeri sono impietosi, lo dice la crisi di rappresentanza della nostra società. Il nome del nostro candidato uscirà a breve; non puntiamo solo su un nome, ma su un’armonia. Sia dentro che fuori".

Qual è la sua Scandicci tra dieci anni? E lei?

"Scandicci non si deve fermare, deve avere umile ambizione di continuare a lavorare, cambiare anche un linguaggio tutelare i giovani e gli anziani. Attrarre giovani generazioni con affitti calmierati, studentati, e tutelare anziani con strutture residenziali e centri diurno. Farli vivere bene. Io ho preso la seconda laurea, ora sto finendo un master. Mi affaccio al nuovo decennio. Se la politica ha bisogno ci sono, se non ha bisogno è stato un onore fare questo servizio per la mia città. Sarò presente, ma non invadente".

Fabrizio Morviducci