Eva
Desiderio
Ce ne sono meno, ma portano in giro merce più bella e accattivante di un tempo. Non girano più carichi di ultimi modelli, ma al massimo due o tre tipi di nuove bag di tendenza. L’epoca delle frotte di venditori abusivi per le vie di Firenze e anche in Versilia e specialmente al Forte dei Marmi è un po’ finita e forse è anche merito dei controlli delle forze dell’ordine. Finita anche l’epoca delle cabine dei migliori bagni prese in affitto dagli stessi ambulanti per mostrare più riservatamente le loro invidiabili offerte alle clienti, specie alle fiorentine e a tutte le signore e signorine della città metropolitana, ricca e golosa di accessori di moda giusti. Adesso sotto l’ombrellone si scambiano numeri di telefono tra chi vende e chi compra e poco di più. La contrattazione avviene piano piano, col passaparola, "quello lì si chiama così e ha il meglio del meglio!", si dice da un lettino a una sdraio e via di falso in falso. E lo stesso dicasi per Firenze dove lo scambio di pochette o clutch avviene alla Stazione di Santa Maria Novella col venditore che arriva dalla Versilia in treno e la signora vorrei ma non posso magari da Empoli o Fiesole. E ancora qui vale il porta a porta verbale e il numero di telefonino. Approcci diversi che fanno pensare con nostalgia a tanti anni fa quando c’era un famoso pellettiere zona via Palazzuolo che vendeva false Kelly o Birkin di Hermès e venivano da tutta Italia per comprarle. Oggi quali sono i marchi più gettonati in fatto di falsi? In testa Louis Vuitton seguito da Dior, Yves Saint Laurent, Fendi. In calo Prada anche se la bag di nylon classica resiste. Alle stelle Gucci, con o senza manici di bambù. Mi chiedo cosa si possa fare per combattere questa nuova forma di contraffazione. Una campagna televisiva forte? Manifesti affissi in città o al mare? Lezioni mirate a scuola per insegnare la difesa del lavoro e della proprietà manufatturiera? I giovanissimi ci stanno già provando: sono sempre di più quelli che alla griffe preferiscono un semplice sacchetto di cotone o un tascapane militare che fa tanto anni ’70.