Firenze, 19 dicembre 2024 – Una caldaia e delle stufe a pellet: nella casa della famiglia uccisa dal monossido di carbonio c’erano diversi apparecchi per il riscaldamento. Le indagini, a cui partecipano i vigili del fuoco, serviranno per capire se e cosa non ha funzionato e da dove si sia sprigionato il monossido di carbonio.
Un killer silenzioso davanti al quale le tre persone non hanno avuto scampo. Sono morti un uomo, la nuova compagna e il figlio di lui, avuto dalla ex moglie. Gravissima la bambina, sei anni, che l’uomo aveva avuto con la nuova compagna. Adesso lotta per la vita all’ospedale Meyer di Firenze.
Gli aggiornamenti sulla vicenda
"I corpi sono stati ritrovati in salotto – dice l’ispettore dei vigili del fuoco Giuliano Dambello – Tutto è accaduto di sera”. Verosimilmente dunque la famiglia si è sentita male nella serata di mercoledì 18 dicembre. Per loro purtroppo non c’è stato scampo.
La bambina era ancora viva quando il 118 e i vigili del fuoco sono entrati nella casa. A quel punto c’è stata la corsa all’ospedale pediatrico Meyer. Sono vivi i due animali domestici della famiglia, si tratta di un gatto e di un cane. Quest’ultimo stava abitualmente fuori, nel giardino.
A lanciare l’allarme, spiegano i vigili del fuoco, è stata l’ex moglie dell’uomo che, andata a casa, non ha ricevuto risposta pur con ripetute chiamate. A quel punto c’è stata la chiamata ai mezzi di emergenza. Ci si concentra dunque sugli strumenti di cui la famiglia si serviva per riscaldare la villa, che si trova in una zona residenziale di pregio e che è composta da diversi vani. Una vicenda che lascia sotto choc San Felice a Ema. Molti conoscevano la coppia. Li ricordano i volontari del circolo Unione Lavoratori di San Felice a Ema. “Ancora non ci possiamo credere, non realizziamo, è una tragedia. Ora bisogna pensare alla bambina che è rimasta sola all' ospedale senza nessuno”, dicono.