Era il 1954 quando Manfredo Fanfani (scomparso nel 2020) apre a Firenze l’istituto medico che ancora oggi porta il suo nome e che di fatto rappresenta, allora come oggi, un’avanguardia nel sistema sanitario nazionale e internazionale. La storia della struttura fiorentina, legata a doppio filo con quella del suo creatore, è raccontanta ora in un volume, edito da Polistampa e scritto dalla giornalista Alessandra Maria Abramo. ’Manfredo Fanfani il ’professore’. L’uomo, il medico, l’impresa’, è il titolo del libro presentato ieri al Palagio di Parte Guelfa. Aperto in via della Pergola e trasferito negli anni Sessanta nell’attuale sede di piazza Indipendenza, l’Istituto di Ricerche cliniche Fanfani fu da subito un’eccellenza, per innovazione e tecnologie. Conservatore e innovatore allo stesso tempo, sempre guidato dalla passione per la medicina e per l’arte – fu amico di personaggi come Renato Guttuso, Alfio Rapisardi, Oriana Fallaci – Fanfani ha unito lo spirito imprenditoriale all’attenzione per il benessere della persona: "Il paziente è al centro del sistema, è fondamentale conoscerlo - diceva –. Risolvere i suoi problemi. Esaudire i suoi desideri, espressi e non espressi. Tutelare i suoi diritti. Offrendo un servizio eccellente".
O.Mu.