Firenze, 3 febbraio 2016 - E' stato annullato dalla Scuola della magistratura l'incontro, nell'ambito di un corso di formazione per i giudici, al quale avrebbe dovuto partecipare l'ex terrorista Adriana Faranda.
Lo annuncia con un comunicato in cui definisce l'incontro stesso 'inopportuno'.
Nella Scuola superiore della magistratura di Castelpulci, a Scandicci, l'ex terrorista Adriana Faranda - la postina delle Br nel rapimento di Aldo Moro - era stata invitata a parlare durante un corso di formazione per magistrati in progfamma dal 3 al 5 febbraio. Il suo intervento avrebbe dovuto aver luogo nel corso di un seminario sulla giustizia riparativa e le alternative al processo e alla pena.
Il Comitato direttivo della Scuola, che si è riunito oggi, "ha preso atto delle posizioni espresse, anche con dolore, da numerosi magistrati e familiari delle vittime -fanno sapere dalla Scuola - sull'inopportunità di coinvolgere nella formazione della Scuola, persone condannate per gravissimi reati di terrorismo, nell'ambito del corso 'Giustizia riparativa ed alternative al processo e alla pena'. Ha quindi proceduto a una nuova considerazione dell'iniziativa, interamente programmata e definita nei suoi particolari dal precedente Comitato direttivo".
Questa iniziativa "è ormai inevitabilmente condizionata, nella sua attuazione dalle discussioni delle ultime ore, che hanno visto anche l'intervento del Comitato di presidente del Consiglio superiore della magistratura". "Pur dovendo precisare che l'incontro non configurava un'attività didattica dei signori Bonisoli e Faranda, ma solo la testimonianza di un percorso riparativo, i cui protagonisti sono le vittime dei reati, e pur riconfermando la volontà della Scuola di investire nella formazione della giustizia riparativa", il Comitato direttivo ha deciso "di annullare l'incontro, ritenendolo inopportuno, e di mantenere inalterato il programma residuo del corso affidato a magistrati e docenti universitari".
"La polemica di queste ore sull'intervento di Adriana Faranda al corso di formazione per i magistrati nasce dal fatto che dopo 37 anni l'Italia non conosce la verità sul caso Moro. Questo è un punto che non può essere rimosso". Lo ha detto Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Moro, alla trasmissione 'Restate scomodi' di RadioRai 1, dopo la decisione della Scuola della magistratura di rivedere quella scelta.
"Tutti coloro che sbagliano, o commettono reati - ha spiegato Fioroni, che ieri si era detto sorpreso della scelta di invitare la Faranda - hanno diritto ad una riabilitazione contestualmente alla espiazione della pena: ma questo va di pari passo anche al contributo di verità per chiarire i fatti dei quali sono stati protagonisti. Nella vicenda dei 55 giorni ci sono persone che ci hanno raccontato bugie o fatti verosimili ma non verità: insomma, il Memoriale Morucci- Faranda, per essere meno generici, è pieno di omissioni, ombre e falsità: questo rendeva assai poco opportuno quell'invito".
E Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, commenta: "L'invito ai terroristi a partecipare nella sede della scuola a un corso di giustizia riparativa crediamo si commenti da sé. Non possiamo non pensare a quando Salvatore Riina potrebbe essere invitato a tenere lezione per spiegare le sue di ragioni, in fondo con lo Stato ci ha trattato".