
Ragazzi di Eataly in protesta
Firenze, 4 settembre 2014 - Oscar Farinetti oggi a Firenze per l'incontro con i tre giovani che non avendo avuto il contratto rinnovato allo store fiorentino di Eataly hanno organizzato, insieme ai Cobas, lo sciopero del 30 agosto, primo nella catena. L'appuntamento era stato dato nei giorni scorsi dal palco della Festa dell'Unità di Bologna. Si sarebbe dovuto tenere venerdì scorso ma è poi stato spostato a oggi. Farinetti si era detto "dispiaciuto per la vicenda" e di voler incontrare i tre ragazzi che avevano lanciato la protesta contro il mancato rinnovo del contratto e l'uso a loro dire eccessivo del lavoro interinale praticato da Eataly nel punto di Firenze.
Al termine del colloquio Farinetti ha dichiarato ai giornalisti: "L'incontro è andato bene. Mi interessava capire cosa pensavano questi ragazzi, non vogliono che pensino che sono uno squalo perché gli squali sono altri". "Inoltre - ha aggiunto l'imprenditore - hanno manifestato la volontà di tornare a lavorare con noi, dunque evidentemente vuol dire che non siamo così cattivi". Il confronto è durato un'ora, nello store della catena, in centro a Firenze. "Questi ragazzi - ha aggiunto Farinetti - mi hanno convinto a non esporre il cartellone antisciopero che avevamo preparato. Era una risposta al loro tentativo di boicottare Eataly con il volantino che invitava a non comprare da noi; ma non lo faremo più". Quanto ai tre giovani, "aspettiamo a dire che sia andata bene - hanno spiegato - per adesso, ci siamo confrontati con Farinetti e gli abbiamo fatto presente i nostri rilievi sull'uso eccessivo dei contratti precari, chiedendo di essere ripresi in azienda".
Il manifesto antisciopero era stato presentato dall'ad del gruppo, Francesco Farinetti, durante una riunione con i lavoratori dello store avvenuta dopo lo sciopero: l'ad aveva anche invitato i dipendenti a firmare il cartello, esplicitando poi l'intenzione di appenderlo nello shop. Quanto all'ipotesi di riaccogliere i tre ragazzi in servizio allo store, che pochi giorni fa ha siglato un'intesa con la Cgil per la stabilizzazione di 50 precari (portando così il numero dei contratti a tempo indeterminato da 22 a 72 su un personale complessivo formato attualmente da 97 addetti, a fronte dei 131 reclutati in occasione dell'apertura lo scorso dicembre), Farinetti ha spiegato: "Ne parlerò in azienda, con mio figlio", (che è l'ad della catena), "poi prenderemo una decisione. E la comunicheremo a questi ragazzi, che vorrei rivedere nel giro di 15 giorni. Sono persone intelligenti, che mi hanno detto tutto quello che pensavano senza problemi".
Sempre Farinetti all'uscita dall'incontro con i tre ex dipendenti è intervenuto parlando con i giornalisti su alcune tematiche di attualità. A partire dal patto del Nazareno: "Se devi fare la legge elettorale nuova ti devi mettere d'accordo con più gente possibile: compreso quel signore che ha preso 7 milioni e trecentomila voti". "Il problema è che queste persone hanno votato quel partito lì - ha aggiunto - ed una legge elettorale ed un cambiamento costituzionale è giusto e democratico che siano frutto di un compromesso tra tutte le parti del paese che vengono votate. Solo che fare il patto con Berlusconi ha fatto scena". Quanto all'avvio della riforma del Senato, Farinetti ha detto che "questa storia è andata molto bene; ora bisogna vedere cosa si fa con la legge elettorale". Riferendosi al presidente del Consiglio Farinetti ha commentato: "Renzi? Mi aspetto che nei prossimi giorni presenti le mosse più importanti da fare, che sono quelle di rilancio economico del paese". "Da un lato - ha spiegato - ci vuole una politica di sacrifici, perché siamo come una famiglia che spende più di quello che guadagna. Abbiamo più di duemila miliardi di debito. Tutti, tutte le categorie devono fare sacrifici. Dall'altro lato serve una politica di rilancio, che secondo me deve essere concentrata sull'export, che è la cosa più facile da fare per raddrizzare l'Italia". Farinetti ha aggiunto di aspettarsi "un piano di attività rivolte a raddoppiare l'export: se ci riusciamo creeremo un sacco di posti di lavoro nuovi e quindi aumenteremo i consumi interni. Quello che mi aspetto dalla politica è che usi il suo strumento primordiale, la leva fiscale. Secondo me ci vorrebbe una potente riduzione fiscale generale sulle tasse alle imprese che aumentino le proprio esportazioni, in modo da far venire voglia alle aziende di esportare". Sulla riforma dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori, poi, Oscar Farinetti ha risposto alle parole della ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, secondo la quale la norma va cambiata affermando "più che un falso problema è un non problema". "L'art.18 è un non problema - ha ribadito Farinetti - e io ho smesso di parlare dei non problemi, perché se continuiamo a perdere tempo a parlare dei non problemi poi non abbiamo più il tempo per dedicarci ai problemi". Sempre su Renzi Farinetti ha aggiunto: "Il ragazzo, il presidente del consiglio si sta sbattendo, ci sta provando e ce la sta mettendo tutta. Sta pure cercando di restituire credibilità all'Italia in Europa". "Il nostro è un paese molto difficile - ha aggiunto - si è creato un dominio delle corporazioni, ognuna pensa di avere ragione, e ce l'ha con le altre categorie. Ma se non stiamo insieme non ce la possiamo fare. Io credo che le prime due o tre mosse di Renzi siano buone, in particolar modo quella degli 80 euro, che ritengo una manovra straordinaria, davvero di sinistra".
Inoltre, si sarebbe dovuta svolgere oggi alla presenza del patron del gruppo enogastronomico la prima riunione sindacale dello 'store' fiorentino di Eataly. Avrebbero dovuto prender parte all'incontro i dipendenti, la direzione del negozio e i sindacalisti della Cgil.