FIRENZE
Cronaca

Farmaceutico militare. Qui il centro per uso medico. Ma la domanda è troppo alta

In via Reginaldo Giuliani la struttura dell’Esercito per la coltivazione e raccolta. La produzione però non soddisfa il fabbisogno nazionale, sopra i 1900 chili.

Farmaceutico militare. Qui il centro per uso medico. Ma la domanda è troppo alta

Lo stabilimento farmaceutico militare sull’uso terapeutico della cannabis

di Fabrizio Morviducci

Cannabis terapeutica, è centro di produzione grazie al Farmaceutico militare. La struttura dell’Esercito in via Reginaldo Giuliani coltiva e raccoglie ogni anno le infiorescenze da usare a scopo terapeutico. Ma l’obiettivo è da tempo quello di crescere ancora per provare a dare risposta al fabbisogno nazionale. La cannabis viene coltivata nella struttura dal 2015. La produzione media annuale non basta a coprire la necessità del Paese, di molto superiore.

I dati del ministro della salute indicano che nel 2023 sono stati consumati 1.453 chili di marijuana terapeutica. Un dato in calo rispetto al 2022 quando il consumo fu 1.560 chili. La produzione del farmaceutico però è ugualmente calata negli anni nonostante in un primo momento si puntava addirittura ad arrivare a 700 chili l’anno puntando su progetti del ministero della Salute.

Sempre controllando i dati ministeriali sul consumo di stupefacenti la distribuzione del farmaceutico è passata da 277 chili del 2021, a 235 del 2022, fino a scendere a 162 nel ’23. Un calo al quale hanno fatto da specchio l’aumento dell’acquisto a prezzi di mercato dai grossisti delle farmacie e le importazioni autorizzate dal ministero alle Asl.

Di certo la possibilità di avere questa materia prima prodotta dallo Stato, in terreni selezionati e con metodi di coltivazione integrati sarebbe sicuramente un valore aggiunto per le economie di mercato e per la qualità della cannabis stessa. Il farmaceutico fece lo stesso in tempi remoti quando il chinino arrivava dall’Olanda a prezzi astronomici ed era l’unica soluzione per la malaria: acquistò una piantagione e si mise a produrlo in proprio.

La struttura militare è comunque da sempre in prima linea per sostenere soprattutto i civili. In primis con la produzione di farmaci orfani, ossia quei medicinali che non sono prodotti dalle case farmaceutiche perché destinati a curare malattie rare e quindi non danno reddito. Durante la pandemia in via Reginaldo Giuliani si produceva il gel igienizzante e ma si proseguì con il progetto di diventare il centro di infialamento per i monoclonali in collaborazione con Toscana Life sciences, e in prospettiva anche di vaccini. Un’eccellenza, quella del Farmaceutico militare che è ricordata anche per prodotti dolciari a liquori e cosmetici. Produzioni che nascono nell’istituto fiorentino fin dal Primo Conflitto Mondiale.

La lunga tradizione iniziata con le Razioni K dell’Esercito Italiano, è stata poi ampliata all’uso commerciale dando origine a prodotti quali il Cioccolato Militare, i Boli al Mentolo e i famosi liquori artigianali che risalgono al 1877. Prodotti che grazie all’impegno di Difesa Servizi sono stati inseriti anche nel mercato civile con successo.