PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Fcl, 22 posti in bilico: ora l’incontro: "No al trasferimento ad Arezzo"

I sindacati bocciano il piano di spostare la produzione. Il Comune: "Siamo con gli operai"

Due degli striscioni comparsi davanti all’azienda contro la scelta di spostare la produzione fuori da Campi

Due degli striscioni comparsi davanti all’azienda contro la scelta di spostare la produzione fuori da Campi

di Pierfrancesco NestiVentidue lavoratori e un futuro da scrivere. O da riscrivere. Sono i dipendenti di Fcl Srl, azienda di minuteria metallica con sede in via Benini. Anche loro fra i volti di una crisi occupazionale che da tempo sta attanagliando Campi e lascia poco spazio all’ottimismo. Anche se ieri pomeriggio, durante il presidio organizzato ai cancelli della ditta in concomitanza di un’intera giornata di sciopero, l’azienda, in un faccia a faccia coi lavoratori, si è detta disponibile a incontrarli già lunedì, prima del tavolo di crisi fissato per il 27 febbraio in Regione, momento per il quale sono già stati preannunciati un nuovo sciopero e un altro presidio, questa volta in piazza Duomo. Tutto nasce dall’intenzione di Fcl Srl di spostare la produzione ad Arezzo.

Una decisione definita dai sindacati ‘unilaterale’ e che Fiom, Uilm e Rsu respingono con forza "perché potrebbero essere individuate soluzioni alternative che garantiscano sia l’espansione che il mantenimento in area limitrofa dell’attività". Al presidio, con i lavoratori, c’erano anche per la Fiom Cgil Maurizio Garofano e per la Uilm Uil Samuele Nacci: "Chiediamo chiarezza sulle prospettive – dicono -, mancano garanzie sulla tenuta della produzione a Campi e sugli investimenti necessari a sviluppare nuovi prodotti di cui l’azienda ha bisogno per sopravvivere". Anche il Comune di Campi, presente in via Benini con l’assessore al Lavoro, Carla Bonora, non nasconde le proprie perplessità nei confronti della decisione dell’azienda: "L’amministrazione comunale esprime forte preoccupazione di fronte alla volontà di delocalizzare la produzione dal sito di Campi ad Arezzo, una scelta che avrà un impatto devastante sui lavoratori coinvolti, nonché sull’intero tessuto economico locale".

E ancora: "Ieri abbiamo partecipato al presidio organizzato davanti all’azienda per dimostrare la nostra vicinanza ai dipendenti e alle loro famiglie, consapevoli delle difficoltà e delle incertezze che questa situazione comporta per tutta la comunità. Continueremo a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda, pronti a sostenere ogni iniziativa volta a salvaguardare il lavoro e il tessuto economico locale". Per poi rivolgere "un appello alla responsabilità sociale di tutte le parti coinvolte, affinché si riapra al più presto un dialogo costruttivo per individuare soluzioni che tutelino l’occupazione e garantiscano un futuro produttivo al territorio".