E’ successo proprio quando la vita aveva acceso tutte le luci. "Stavo vivendo quel periodo che molti descrivono come il momento giusto, quando tutto va al suo posto e ti senti bene perché finalmente, dopo tanto tempo, hai smesso di inseguire solo speranze e desideri e ti rendi conto che le cose arrivano quando è il loro tempo". E poi, sbam. Quella botta forte. La vigilia di San Valentino Federica Simili, trentenne pedagogista che lavora come educatrice, riceve la brutta notizia: ha un tumore al seno. "Dopo qualche ora sono andata al lavoro, ero convinta che in quel modo la mia giornata sarebbe continuata normalmente, chiudendo fuori il caos emotivo che stavo vivendo", racconta.
Con le certezze appena conquistate che vengono scosse e travolte da un terremoto interiore. Dopo perderà il fidanzato che, diversamente da lei, il coraggio di affrontare la bestia non l’ha mai trovato, il lavoro sul quale stava costruendo i suoi progetti futuri. E poi, anche la famiglia e gli amici: solamente allontanati per colpa del Covid.
La pandemia e il timore del contagio, tra le visite e le terapie oncologiche da iniziare prima dell’intervento, ci mettono sopra il carico. Careggi la adotta. Ma il risultato non è solo la somma di solitudine e disgrazia. Anzi. "Ho scelto la vita, ho deciso di mettere la speranza dei momenti belli davanti ai giorni in cui gli effetti dei farmaci fanno crollare le mie forze e di vivere con tutta la gioia che posso i giorni in cui mi sento bene".
Federica ha capito quello che il fidanzato, invece, non è riuscito a comprendere. "Si è allontanato, mi sono dovuta occupare di lui, ho dovuto fare quello che avrebbe dovuto fare lui: è stato dolorosissimo perché non mi sarei mai aspettata di avere investito il tempo e le cose più belle con una persona che poi non avrebbe trovato il coraggio di starmi accanto ora che ne avrei avuto bisogno".
Insomma è Federica a mettere la parola fine. Perché lei è la persona in cui si riconosce, la stessa persona di prima, con una malattia da curare. "Sono alla quarta chemio su 16 sedute, so che mi aspetta un’estate diversa e a volte complicata per via degli effetti collaterali, ma penso che mi abbia salvata la mia capacità di riflettere, di prendere coscienza degli eventi e di continuare a riconoscermi sempre e nonostante tutto: anche quando mi sono cominciati a cadere i capelli e ho deciso di rasarli. Ero io, sempre io, la stessa persona".
Quella giovane donna coraggiosa che quando ha ricevuto la diagnosi la prima cosa che ha pensato è stata come dirlo ai genitori. "Era l’unica cosa che davvero mi tormentava e che mi faceva paura. Perché in quel momento, incredibilmente, non pensi a te ma agli altri, alle reazioni di chi ti vuole bene e di chi sai farà fatica ad accettare una notizia del genere, più di te stessa".
Poi ci è riuscita, Federica. "In tv davano lo spettacolo di Panariello, Pieraccioni e Conti. Pensai che la leggerezza della serata avrebbe aiutato. Decisi di dirlo a mia madre nel tempo di uno spazio pubblicitario. Ebbi la certezza di avere coraggio quando guardando il suo volto spaventato, vidi emergere rassicurazione e lucidità: io mi sentivo padrona delle mie emozioni ed ero riuscita a controllarle".