Feltri: “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”. L’associazione Borgogni lo querela

La presidente Valentina Borgogni: “Siamo indignati. Ci auguriamo che non gli capiti mai di ricevere quella chiamata o di vedere la polizia arrivare a casa sua per informarlo che suo figlio è morto”

Vittorio Feltri

Vittorio Feltri

Firenze, 26 settembre 2024 – "A Milano quello che mi dà fastidio sono le piste ciclabili, i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti". Sono queste le parole pronunciate dal direttore editoriale de Il Giornale, Vittorio Feltri, nel corso di un evento pubblico promosso dal quotidiano. Parole che hanno suscitato polemica e per le quali l’associazione fiorentina Gabriele Borgogni, impegnata per la sicurezza stradale, si dice “indignata” annunciando di voler presentare “apposita querela” contro il giornalista. 

L'associazione Borgogni, si legge in un comunicato stampa,  "si batte da anni per la sicurezza stradale, per la cultura della legalità, e non può tollerare che un giornalista, un politico, un uomo pubblico, si permetta di pronunciare parole che prima di tutto sono contro la vita, bene inviolabile e costituzionalmente riconosciuto".

"Faccio veramente fatica a comprendere parole simile da un altro essere umano, per altro padre di quattro figli - dichiara Valentina Borgogni, presidente dell'Associazione Gabriele Borgogni - Se penso al dolore dei miei genitori e a quello di tanti altri genitori che ho incontrato in questi anni, ai quali è stato strappato un figlio così violentemente, non mi sembra vero quello che il giornalista Feltri ha riportato. L'investimento di una persona racchiude un dolore per il quale non ci sono parole, e Feltri non merita né il suo ruolo di giornalista né tantomeno di politico. Ci auguriamo che non gli capiti mai di ricevere quella chiamata o di vedere la polizia arrivare a casa sua per informarlo che suo figlio è morto. È un dolore che non si può augurare neanche a chi ha affermato simili idiozie".