
Lorenzo Innocenti
Firenze, 24 aprile 2025 – Il perito del tribunale, il professor Rolando Paterniti, dovrà accertare le condizioni di salute di Lorenzo Innocenti, l’architetto di Rufina che l’otto febbraio scorso nella sua abitazione di via Cesare Pavese ha ucciso con 24 coltellate la compagna e madre di suo figlio, Eleonora Guidi, poi ha tentato il suicidio gettandosi dal balcone al secondo piano della palazzina.
Dopo alcune settimane di coma, le condizioni di Innocenti sono migliorate, tanto che adesso il pm Ornella Galeotti, nell’ottica di un futuro processo, ha la necessità di chiarire se le condizioni dell’indagato siano o meno compatibili con lo stare in giudizio.
Da alcuni giorni, l’architetto, 37 anni, è stato infatti trasferito da Careggi a una struttura sanitaria dove ha iniziato una riabilitazione. Tuttavia, i postumi di un caduta da circa sette metri, le tante operazioni subite, in particolare alla testa, hanno reso necessario questo accertamento.
Ieri pomeriggio il giudice Alessandro Moneti ha affidato l’incarico allo psichiatra e fissato una nuova udienza, a maggio, per l’illustrazione dei risultati. Fino a questo momento, lo stato di salute di Innocenti non ha consentito l’interrogatorio previsto della legge, tanto che la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal tribunale, ha perso efficacia.
Nel frattempo, proseguono anche le indagini dei carabinieri, che a prescindere dal destino processuale di Innocenti, non intendono tralasciare niente di rispetto a quello che avrebbe scatenato la furia assassina del 37enne.
Un movente che, almeno finora, nonostante le molte persone vicine alla coppia sentite dagli inquirenti, non pare proprio emergere con nitidezza. Si cristallizza invece un atteggiamento strano e confuso del 37enne nei giorni immediatamente antecedenti al delitto.
Anche se, quella mattina, sembrava un sabato come tanti altri: Eleonora stava preparando il caffé e aveva preparato due tazzine in cui versarlo quando, con uno dei coltelli della cucina, il compagno le si è scagliato addosso, colpendola ripetutamente mentre il loro figlio di un anno e mezzo stava guardando la tv in salotto.
ste.bro.