STEFANO BROGIONI
Cronaca

Il femminicidio di Rufina, Eleonora massacrata a terra. Caccia al movente: dieci testimoni

La donna è stata uccisa con 24 coltellate, molte inferte alla schiena

Il femminicidio di Rufina, Eleonora massacrata a terra. Caccia al movente: dieci testimoni

Firenze, 27 marzo 2025 – Parenti, amici, colleghi di lavoro. Ognuno con le proprie sensazioni, con qualche idea, ma con nessuna certezza. Un labirinto mentale difficile da decifrare anche per chi ha conosciuto sia Lorenzo Innocenti che Eleonora Guidi.

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Uccisa a coltellate a Rufina. Caccia alle verità nel pc. Lui è ancora in coma

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Eppure, alle prime ore di sabato 8 febbraio, alla Rufina, qualcosa è improvvisamente scattato nella testa dell’architetto di 37 anni, che ha ucciso la compagna con 24 feroci coltellate mentre versava il caffé in cucina, e mentre il loro figlio di appena 18 mesi guarda i cartoni animati in salone.

Le testimonianze, una decina, acquisite dai carabinieri del nucleo investigativo di Borgo Ognissanti macchiano un po’ quel ritratto di perfezione che sembrava trasparire in superficie. Ma non descrivono neppure una situazione di crisi o di squilibrio. Qualche divergenza, alcuni dissidi, sì. Come probabilmente in ogni coppia, anche quelle dall’apparenza perfetta.

Nessuno, proprio nessuno, però, presagiva la tragedia che avrebbe potuto compiersi.

E così, mentre l’inchiesta diventa di fatto più corposa, con il non scontato miglioramento di salute di Innocenti, i carabinieri coordinati dal pm Ornella Galeotti vanno avanti, alla ricerca di quel movente.

Più necessario a “noi“, desiderosi di tentare di comprendere le dinamiche umane, che alla magistratura: si può essere assassini anche senza che emerga il perché.

Anche se, chissà se ci sarai mai un processo nei confronti del femminicida di Rufina, per ora scampato al tentativo di togliersi la vita.

Con l’esecuzione della misura di custodia cautelare, il gip Alessandro Moneti ha chiesto anche che venga attestata la capacità di rendere un interrogatorio.

Ma il passaggio successivo sarà quello di valutare la sua capacità di affrontare il processo.

Dal punto di vista investigativo, la dinamica di ciò che è successo nell’abitazione di via Cesare Pavese è pressoché chiara.

Eleonora è stata trovata in posizione semi prona nell’ingresso. L’aggressione è avvenuta però in cucina. Lì, è stata probabilmente colta di sorpresa a giudicare dall’assenza di ferite sulle mani: come se non si fosse neanche difesa. Altri fendenti, dei 24 totali, sarebbero poi stati inferti sulla schiena mentre si trovava già a terra sul pavimento. Un particolare che i carabinieri della scientifica ricavano dall’altezza molto limitata degli schizzi ematici.

Nell’appartamento non sono state trovate neanche proiezioni di sangue sul soffitto. E questo fa ipotizzare al giudice che ha emesso la misura nei confronti di Innocenti che l’aggressione sia avvenuta in maniera incontrollata, con repentini e molteplici colpi sferrati ripetutamente senza l’utilizzo di “una adeguata forza tipica del brandeggio con caricamento”.

ste.bro.