Una storia a lieto fine quella del piccolo Adam Haytham Abed, bimbo palestinese di due anni che fino a pochi giorni fa non poteva lasciare Gaza nonostante avesse bisogno di cure. A luglio scorso era rimasto gravemente ferito alla testa durante un bombardamento a Gaza e da allora soffre di violente convulsioni che non rispondono ai trattamenti farmacologici. Dopo mesi di battaglie legali condotte dall’avvocata Alba Ferretti, il bimbo è arrivato a Firenze con la madre e i fratellini, e potrà finalmente riabbracciare il padre Haytham e il fratello maggiore Mohammad, che vivono qui da febbraio scorso. Ma soprattutto potrà avere le cure necessarie al Meyer. "Hanno potuto lasciare Gaza tramite un corridoio sanitario - spiega l’avvocata - è stato inaspettato, non sapevano nulla fino a domenica, ci ha avvisato il padre. Siamo molto soddisfatti e felici".
Adam, infatti, è fra i 14 bambini palestinesi arrivati in Italia per delle cure urgenti nell’ambito di programmi di assistenza umanitaria del governo italiano. Il gruppo ha attraversato il valico di Rafah entrando in Egitto ed è arrivato all’aeroporto di Pisa insieme ai familiari con un volo dell’Aeronautica militare messo a disposizione dal Ministero della difesa, con il coordinamento dell’Unità di crisi della Farnesina.
Dal Meyer spiegano che il piccolo è ricoverato in neurologia e dovrà essere sottoposto a una serie di accertamenti per decidere il suo percorso terapeutico. "La Toscana, come sempre, è pronta ad allargare le proprie braccia e il proprio cuore, mettendo a disposizione le proprie eccellenze sanitarie e garantire così cure adeguate a chi non lo può ricevere nel proprio paese - commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Offriamo una speranza a chi soffre ed è meno fortunato e lo facciamo non solo in occasione di guerre o gravi emergenze, investendo nella cooperazione internazionale ad esempio per far crescere i sistemi sanitari di altre nazioni, ispirati da tre principi che sono alla base della sanità pubblica: ovvero equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze".
Di storie come quella di Adam, però, se ne contano tantissime. Bambini malati, bisognosi di cure efficaci, bloccati a Gaza o famiglie divise che faticano a ricongiungersi. La stessa Ferretti sta cercando di aiutarne molte in questa condizione. Tra queste, una mamma con la figlia di dieci anni attualmente bloccate negli Emirati Arabi, dove sono arrivate tramite corridoio umanitario dopo la fuga da Gaza. Anche in questo caso l’altra metà della famiglia, babbo e figlio, si trova a Firenze. "Attualmente si trovano in un centro di accoglienza - spiega l’avvocata -, ma fino a questo momento non sono riuscite a comunicare con il Consolato italiano. Ora siamo in contatto noi e sembra che la situazione possa sbloccarsi".
Teresa Scarcella