EVA DESIDERIO
Cronaca

Ferragamo, si cambia. Gobbetti non è più il ceo: "Risoluzione consensuale"

Il manager lascia dal 6 marzo. La decisione, nell’aria, ratificata dal Cda. In attesa del successore i poteri passano al presidente e a un comitato consultivo.

Il manager lascia dal 6 marzo. La decisione, nell’aria, ratificata dal Cda. In attesa del successore i poteri passano al presidente e a un comitato consultivo.

Il manager lascia dal 6 marzo. La decisione, nell’aria, ratificata dal Cda. In attesa del successore i poteri passano al presidente e a un comitato consultivo.

Una decisione attesa da molti nel mondo della moda: Ferragamo si divide da Marco Gobbetti, ceo del brand fiorentino dal gennaio 2022, manager di fama ed esperienza che lascerà l’incarico il prossimo 6 marzo. Il progetto di rilanciare il brand fondato dal grande Calzolaio delle Dive Salvatore Ferragamo e ancora nelle mani della famiglia con alla presidenza Leonardo Ferragamo (nella foto), che Gobbetti doveva portare avanti in questi anni è fallito anche perché era un obiettivo forse troppo ambizioso visti i tempi di crisi che stanno attraversando tanti marchi della moda e del lusso. I risultati di questi due anni di guida a Palazzo Feroni Spini sono stati inferiori alle attese e questo deve aver scatenato la decisione del consiglio di amministrazione riunito ieri. Solo pochi giorni fa i numeri del quarto trimestre 2024 hanno sentenziato che per il Gruppo Ferragamo i ricavi sono stati in calo del 10,5%, pari a 1,04 miliardi di euro, cifra inferiore non di poco rispetto agli 1,16 miliardi del 2023.

La decisione dell’addio al manager nato a Vicenza 66 anni fa e laureato in economia a Washington, che ha occupato tante posizioni apicali in marchi come Moschino, Givenchy, Celine, Burberry prima di essere chiamato a Firenze arriva in un momento delicato per Ferragamo per le performance e per la riorganizzazione ancora in corso. In questi due anni Marco Gobbetti ha guidato un cambiamento forte, primo fra tutti quello del nome del brand non più Salvatore Ferragamo, ma solo Ferragamo, con un completo restyling di immagine e marketing. Le speranze si sono infrante e ora è già aperta la caccia al successore di Gobbetti che durante la sua permanenza fiorentina non è mai troppo apparso e non ha quasi mai parlato. L’accordo per la risoluzione consensuale del rapporto sarà effettivo dal 6 marzo, in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2024, e prevede il riconoscimento di 4,45 milioni lordi per la cessazione, 50mila euro lordi per la rinuncia a bonus e premi legati a piani di incentivazione, oltre alla retribuzione e ai fringe benefit garantiti fino al prossimo 31 dicembre. In attesa della nomina del nuovo ceo, i poteri esecutivi verranno trasferiti al presidente Leonardo Ferragamo, che sarà affiancato da un comitato consultivo composto da James Ferragamo, Ernesto Greco e Michele Norsa. Quest’ultimo, che è stato amministratore delegato e direttore generale di Salvatore Ferragamo SpA dal 2006 al 2016, assumerà l’incarico di Chairman Special Advisor.