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Ferrovia Faentina Ancora uno stop. Treni sospesi per l’allerta frane
E’ di nuovo bloccato il traffico ferroviario tra Marradi e Faenza, e ci si muove solo con bus sostitutivi. Ieri si era detto che pioveva sul bagnato, a proposito dell’atto vandalico che aveva bloccato il traffico sulla ferrovia Faentina. E così neppure il meteo è voluto mancare per allungare la catena di "disgrazie" che infieriscono sui viaggiatori che usano la linea ferroviaria che collega Firenze al Mugello e a Faenza. I più bersagliati sono i pendolari del tratto Marradi – Faenza. Per quel tratto, l’interruzione è durata più di sei mesi. Dal maggio 2023, quando il diluvio che si scatenò in Romagna e in Alto Mugello causò centinaia di frane, fino al 27 dicembre. In quella data i treni tornarono a circolare, ma con la spada di Damocle del maltempo. Perché nella zona di Brisighella, intorno a poco più di due chilometri di binari quasi duecento frane sono ancora lì minacciose. Così, in attesa di risanare i versanti feriti, si è deciso di attivare il Sanf, il "Sistema di Allertamento Nazionale per la previsione di possibili fenomeni franosi indotti da piogge lungo l’infrastruttura ferroviaria". Che rileva nuovi movimenti sui versanti e li segnala. Come è accaduto ieri, quando alle 15.10 la circolazione ferroviaria , è stata sospesa a seguito dell’allarme lanciato. "La riattivazione del servizio – ricorda Trenitalia - è prevista ad allarme rientrato e dopo i controlli all’infrastruttura . Come da procedura concordata con le imprese di trasporto e le Regioni, i collegamenti su quel tratto di linea sono al momento effettuati con autobus". Ma per i pendolari, il disagio, legato all’incertezza dei collegamenti, è grande. "Occorre metter mano al più presto – sottolinea l’assessore ai trasporti del Mugello Paolo Omoboni, sindaco di Borgo San Lorenzo – alla sistemazione delle frane, e per questo abbiamo scritto al Governo, al commissario generale Figliuolo e alle Regioni Emilia Romagna e Toscana. Altrimenti saremo sempre condizionati da maltempo e allerte meteo. E non è sostenibile questo stillicidio di aperture e chiusure a ripetizione".
Paolo Guidotti