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Le offerte di lavoro non mancano, ma il mercato è in crisi per l’assenza di richiesta
Di sicuro il Covid e i lockdown ci hanno messo del loro. E se oggi, in questo caso i fiorentini, non sono più disposti a vivere nel precariato e a sacrificare tempo libero e affetti lo si deve anche a ciò che abbiamo vissuto quattro anni fa. Oltre che a stipendi talvolta da fame e a turni massacranti. "Non sta andando tuto bene. In questo Paese ci sono 3 milioni di contratti a termine, molti di questi stagionali, per prestazioni occasionali, a tempo determinato. Poi ci sono 3 milioni di lavoratori in nero e infine ci sono 4 milioni di contratti part-time". Questa la fotografia di Maurizio Magi, segretario della Filcams Cgil Firenze.
Magi, il lavoro c’è ma nessuno vuol farlo. E’ un paradosso.
"Il turismo e il commercio dovrebbero tornare ad essere appetibili".
E come?
"Alzando la qualità del lavoro. Negli ultimi anni sono aumentate le tipologie di contratti che non hanno fatto altro che aumentare il precariato. Come fa dei ragazzi a metter su casa e famiglia senza un’occupazione stabile? Come fanno a comprare casa, se sono fortunati, o in affitto?"
C’è anche chi non è disposto a lavorare durante le feste.
"Bisognerebbe trovare un punto di unione tra i tempi di vita e di lavoro. Noi, come Cgil, stiamo portando avanti da anni una campagna, ’La festa non si vende’: le giornate domenicali e festive dovrebbero essere utilizzate per altre cose e non per lavorare".
Però c’è un emergenza da affrontare, veniamo al nocciolo.
"La discussione non è come si recluta il personale ma quali sono le condizioni che si intende proporre al personale che si intende reclutare. E qui torno alla qualità del lavoro, sia in termini salariali che normativi, con la lotta alla precarietà, al nero. Nello studio di Confcommercio ho letto che non si riescono neanche più a trovare persone disposte alle pulizie negli alberghi. E ci credo!? Questi lavori si fanno ai limiti del legale, in appalto con pratiche di cottimo e caporalato. E questo accade anche a Firenze".
Sì, ma continuano a mancare 10mila lavoratori. Che si fa?
"Prendo atto di questo numero di Confcommercio. E’ sicuramente un problema. Io penso che bisogna lanciare la contrattazione territoriale coinvolgendo anche le istituzioni, che devono fare la propria parte. In settori così importanti e che rappresentano una ricchezza per il nostro territorio, intendo commercio e turismo, la contrattazione è al palo, ed è per questo che chiamo in causa chi amministra le nostre città e la Regione. Siamo riusciti a trovare un accordo solo con Federalberghi, ma il contratto è scaduto nel 2011 ed è stato prorogato fino a oggi".
Mi pare di capire che lei abbia intenzione di chiedere un tavolo istituzionale per discutere dell’emergenza?
"Io credo ci siano le condizioni per farlo. Io mi auguro che si apra un dibattito sul rilancio dei settori in crisi. Naturalmente dovranno partecipare anche le associazioni di categoria"
Segretario Magi, infine, lei a più riprese ha parlato di qualità del lavoro e della vita. Stiamo pagando lo scotto del post Covid?
"In parte sì. Dopo quei mesi vissuti in casa, nelle persone si è sviluppata una diversa consapevolezza della vita. E l’esigenza di una stabilità".
AnPassan