Festival Basaglia 100. Muri da abbattere. La rivoluzione dei bimbi

A San Salvi va in scena "Di che famiglia sei?" di Officina Papage

Festival Basaglia 100. Muri da abbattere. La rivoluzione dei bimbi

Festival Basaglia 100. Muri da abbattere. La rivoluzione dei bimbi

Continua a San Salvi a casa Chille il Festival Franco Basaglia 100, questa volta con una messa in scena teatrale. L’appuntamento è lunedì alle 21.30 quando Officina Papage, giovane ma già affermata compagnia teatrale di Pomarance, presenta "Di che famiglia sei?". Scritto da Silvia Elena Montagnini, lo spettacolo la vede protagonista con Benedetta Tartaglia, mentre Marco Pasquinucci firma la regia. L’ingresso è libero ma si consiglia prenotare (tel/whatsapp 335 6270739 o mail a [email protected]). Affascinante la trama, che inizia con una scena vuota, con uno stendibiancheria chiuso. A un certo punto sul terrazzo si affaccia una donna che va a stendere i panni in una città strana, che sembra un po’ fuori dal mondo. La donna inizia a raccontare di un muro che aveva diviso la città dividendo le famiglie. "Da una parte c’erano quelle formate da un uomo e una donna sposati con figli e dall’altra tutte le altre. Per fortuna adesso – racconta la Montagnini - ci sono le porte nel muro. E si può passare. Per fortuna quando inizia il racconto la situazione è stata già risolta. Ma cos’è successo una manciata di anni fa?".

Martina e Piero, bambini eroi inconsapevoli, con la loro curiosità, la loro voglia di conoscersi con la scusa di un pallone che vola dall’altra parte del muro, lo superano e mettono in atto una piccola rivoluzione. Anche le famiglie si conosceranno e si scopriranno molto simili, con alla base amore, rispetto, sostegno e comprensione. Silvia Elena Montagnini con questo spettacolo ci stimola a riflettere sulla realtà che ci circonda e che viviamo quotidianamente: "I muri sono divisioni. Per le case sono protezioni. Un muro protegge chi ha paura di una minaccia esterna, di qualcosa che non si conosce e che potrebbe ferire. È qualcuno che non ti parla e si gira di spalle, una porta chiusa. Un muro è un genitore, un parente che ti preclude la possibilità di esplorare liberamente persone o situazioni, di conoscere, di usare la tua curiosità per sperimentare, dandoti prima i mezzi per proteggerti nel caso di pericolo, ma lasciandoti libero. Ma ogni eroe in ogni storia supera un muro".

Maurizio Costanzo