REDAZIONE FIRENZE

Fi-Pi-Li fra traffico e burocrazia. Ora si punta al doppio svincolo

Dopo la corsia d’emergenza appena inaugurata bisogna concludere l’iter per il secondo accesso in A1

L’inagurazione della nuova corsia di emergenza (Germogli)

L’inagurazione della nuova corsia di emergenza (Germogli)

Senza il raddoppio dello svincolo dell’A1, il tratto di Scandicci della Fi-Pi-Li, carreggiata direzione Firenze, resterà sempre un imbuto. L’arrivo della corsia di emergenza in direzione mare porta imprenditori e residenti a chiedere con maggior forza al Governo di sbloccare l’importante infrastruttura che permetterà di dimezzare il traffico in entrata sull’autostrada e, si spera, ridurre le code che nell’ora di punta partono da Ginestra Fiorentina per finire appunto all’altezza di Sollicciano. Di questo passo anche la previsione 2028 rischia di essere davvero ottimistica (se può essere definito ottimistico aspettare altri tre anni in queste condizioni per un’opera annunciata nel 2019).

Il completamento dell’intervento permetterà agli autotrasportatori di accedere all’A1 direttamente dalla viabilità ordinaria, eliminando le attese che, tradotte in linguaggio economico significano tagli alla competitività e costi vivi a carico delle imprese di zona. Prima di dare il via ai cantieri (Autostrade ha dichiarato di avere già disponibilità finanziaria per partire affidando i lavori ad Amplia) dovrà essere portato a termine l’iter burocratico col progetto esecutivo, oltre al completamento delle procedure autorizzative romane. Un’attesa monstre per dividere in due flussi l’accesso all’autostrada, deviandone uno su un nuovo tracciato che intercetterà per gran parte la viabilità già esistente: in via Girolamo Minervini, all’altezza dell’attuale disfacimento, sarà realizzata una rotonda dove confluiranno via Bosio e via Castelnuovo, che saranno allargate, e che attraverso un’uscita porterà all’A1, passando prima sotto alla Fi-Pi-Li, per ricongiungersi all’area esistente di accesso del casello ed entrare in autostrada.

Aspettando Roma, Firenze si consola con una Fi-Pi-Li che diventa più sicura, almeno per questo primo tratto, e soprattutto con un piano di priorità che dovrebbero portare rampe di immissione più larghe, altre corsie d’emergenza nelle zone critiche, e dove possibile un ampliamento a tre corsie. Per fare tutto questo serviranno 250milioni di euro almeno, che la regione vuole acquisire introducendo un pedaggio per gli automezzi pesanti. Si parla di 12 euro forfettarie per tutta la tratta, per un ricavo annuo che dovrebbe essere sui 15 milioni di euro. Conti alla mano, sedici anni per fare tutte le opere di risanamento ipotizzate, il ‘futuro’ per la manutenzione.

Fabrizio Morviducci