Stillicidio Fi-Pi-Li, la Regione accelera i tempi per arginare i guai della superstrada martoriata ogni giorno da ingorghi da girone dantesco che vanno, di rimbalzo, a intasare le arterie e i paesi che insistono lungo la direttrice più inguaiata della Toscana.
Gli ultimi fatti di cronaca – una serie di tir intraversati che hanno costretto migliaia di automobilisti a giornate da incubo – e la lettera inviata al governatore Eugenio Giani in queste ore dai sindaci di Emanuele Caporaso (Lastra a Signa), Simone Londi (Montelupo) e Alessio Mantellassi (Empoli) in cui si spiega che "non è più rimandabile la discussione su una strategia per diminuire l’impatto negativo di certi problemi diventati quasi quotidiani" hanno sortito l’effetto di una scossa che ha portato prima a un vertice dem, quindi a una riflessione più approfondita del presidente della Regione per individuare una ’exit strategy’.
Per uscirne, insomma, Giani pensa ora a una "sintesi" tra la necessità di accelerare nella direzione di dar vita al progetto ’Toscana Strade’ e il piano – di fatto mai accantonato dal governatore nonostante i maldipancia interni al partito – che prevede di far pagare un pedaggio ai tir in Fi-Pi-Li per scoraggiarne l’uso quotidiano e dirottare almeno in parte i mezzi pesanti sull’A11, Firenze Mare.
Le priorità assolute sono al momento, spiega Giani, "l’allargamento ove possibile delle carreggiate con la creazione di corsie di emergenza e di terze corsie". Ogni volta infatti che sulla Fi-Pi-Li si rende necessario l’allestimento di un cantiere le auto procedono per forza in una sola direzione di marcia creano ingorghi a differenza, ad esempio, delle autostrade dove la disposnibiità della corsia di emergenza che funge da ’cassa di espansione automoblistica’. Ovviamente non sono questioni risolvibili dall’oggi al domani e Giani lo sa bene. "E’ comunque il momento di arrivare a una stretta – spiega – e il cammino giusto potrebbe essere quello che vede prima la costituzione ufficiale della società Toscana Strade, già approvata in giunta nel settembre 2023 e poi arenatasi nelle commissioni per alcune posizioni contrastanti e poi, in una seconda fase, introdurre il pedaggio per i mezzi pesanti" sul quale Giani continua a insistere pur specificando che si tratta di un "progetto a medi lungo termine".
Quindi in concreto dove trovare le prime risorse per finanziare le migliorie sulla superstrada?
"Dobbiamo portare la società ad avere dei progetti nero su bianco relativi agli allargamenti della sede stradale poi i primi fondi potrebbero arrivare da uno stanziamento che farò nel prossimo bilancio di previsione. Altre risorse potrebbero arrivare, in quanto la Regione è l’ente proprietario della strada anche dal 50% del gettito dei velox che ammontano complessivamente a una quindicina di milioni di euro".
"Non sono molti soldi, ma è comunque un inizio – ammette Giani – e in più costituendo una società si può accedere a dei mutui". Intanto Giani annuncia che prima di Natale verrà tagliato il nastro dei due allargamenti della sede stradale che vanno dall’imbocco della Fi-Pi-Li all’uscita dell’A1. Un’operazione in corso che costa 3,5 milioni di euro.