Grisaglie in parata, banda musicale, coro delle voci bianche. Una fiera, quella 2024, che è cominciata nel segno della tradizione.
L’inaugurazione ieri mattina: con la sindaca Sereni erano presenti il presidente della Regione, Eugenio Giani, l’assessora regionale, Monia Monni, il questore di Firenze, Maurizio Auriemma, il consigliere regionale, Fausto Merlotti, la giunta al gran completo.
"La Fiera di Scandicci non è solo un evento – ha detto Claudia Sereni – ma un simbolo di unione, di condivisione e di creatività. In un momento di crisi e rallentamento, è qui che troviamo la forza per guardare avanti. Essere insieme, condividere il piacere di eccellenze creative, ci ricorda che il lavoro non è solo fatica, ma vita e futuro. Ogni gesto, ogni idea, ogni contributo è un ingrediente che ci dà il coraggio di fare meglio, di sentirci parte di una città che diventa più forte, grazie a un impegno comune che ci coinvolge tutti". E già nel primo fine settimana è atteso il tutto esaurito: fino al 13 ottobre ci si potrà spostare in un’area di 20.000 metri quadri molti dei quali coperti, con 300 aziende impegnate nella fiera campionaria all’aperto più grande della Toscana.
Per Scandicci è soprattutto una questione di identità. La manifestazione si svolge nel centro cittadino dal 1866.
"Oggi – ha detto ancora Sereni – apriamo con gioia questo evento che da 158 anni, amministrazione dopo amministrazione, ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Perché non c’è uno scandiccese che non abbia anche solo un ricordo di una edizione della fiera, che solo la violenza della Seconda Guerra Mondiale ha temporaneamente fermato". Ma ci sono anche idee su come sarà la Fiera di domani: "Dovremo pensarla e farla insieme – ha concluso la sindaca – e il ritorno verso piazza del Mercato di quest’anno non è un passo indietro ma un passo avanti nel ripensare tutta l’asse urbana, ormai saldata e connessa che va da piazza Matteotti al parco dell’Acciaiolo".
E la fiera del futuro sarà proprio nelle idee dei cittadini. L’amministrazione ha mandato in giro giovani con dei tablet che faranno domande ai visitatori per conoscere il gradimento dell’evento e alcune idee per svilupparlo in futuro.
Fabrizio Morviducci