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Forteto, parole choc di Fiesoli a Radio 24: "Non mi pento, non ho fatto niente" / AUDIO

Intervistato da Cruciani e Parenzo nel noto programma radio, l'ex gestore della struttura di Vicchio, in Mugello, sfida le sue vittime

Rodolfo Fiesoli in chiesa a Diacceto

Rodolfo Fiesoli in chiesa a Diacceto

Firenze, 5 maggio 2017 - "Non mi pento perché non ho fatto niente". Rodolfo Fiesoli non si arrende di fronte all'evidenza, di fronte a una sentenza passata in giudicato per molestie sessuali su un minorato psichico. E di fronte agli altri casi giudiziari che lo vedono coinvolto. Intervistato da Radio 24 a "La Zanzara", il programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo. I conduttori incalzano l'ex gestore della comunità "Il Forteto" sui diversi fatti di cronaca che lo vedono coinvolto.

Primo tra tutti, il suo servizio come aiutante del parroco alla parrocchia di Pelago, ma anche a quella di Diacceto. Il suo avvicinamento alla Chiesa non era gradito ai parrocchiani, alcuni dei quali avevano in passato allertato il vescovo di Fiesole. "Io non ero lì per aiutare il parroco - dice Fiesoli - Mai ho aiutato il parroco. Vado tutti i giorni alla Messa ma non sono lì per aiutare. Nelle foto esclusive de La Nazione si vede Fiesoli portare all'altare il cesto delle elemosine. "Ho solo aiutato una signora che ha quel compito ma che si era fatta male a una gamba", ha aggiunto Rodolfo Fiesoli. "Ma da quando è diventato cattolico?", chiede Cruciani.

"Da sempre, io vado sempre alla Messa, a Pelago o a Diacceto". "Possiamo prendere questa occasione per dire che si pente di quello che ha fatto?", è la successiva domanda di Cruciani. "Non mi pento perché non ho fatto niente - è la risposta - Sono ancora innocente, c'è ancora il giudizio in Cassazione. Finché non arriva la Cassazione sono ancora innocente. Non ho abusato di alcun bambino". E aggiunge: "Se mi danno un giorno di galera faccio lo sciopero della fame e vado a morire". A quel punto Fiesoli abbassa il telefono e la conversazione si interrompe.