STEFANO BROGIONI
Cronaca

Niente più carcere per Fiesoli: ex Forteto, dopo tre anni il profeta è fuori

E’ stato condannato a 15 anni per gli abusi sessuali commessi sui ragazzi affidati dal tribunale alla comunità da lui fondata. Fratelli d’Italia presenta interrogazione parlamentare

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Firenze, 3 marzo 2023 – Quattordici anni e dieci mesi di condanna da scontare, fine pena nel 2033. Ma dopo meno di tre anni e mezzo passati dietro le sbarre, Rodolfo Fiesoli, 81 anni compiuti lo scorso novembre, non è più in carcere.

"Motivi di salute" per il fondatore del Forteto, la comunità mugellana in cui sono stati perpetrati abusi su ragazzini affidati dal tribunale dei minori di Firenze, hanno spinto il tribunale di sorveglianza di Venezia ad accogliere il ricorso dei difensori del ’profeta’ (gli avvocati Lorenzo Zilletti e Annamaria Alborghetti) e a trasformare la detenzione in cella negli arresti domiciliari.

Fiesoli, che nel novembre del 2019 si era costituito, poche ore dopo che la Cassazione aveva trasformato in definitiva l’ultima condanna per abusi della corte d’Appello di Firenze, ha lasciato il carcere di Padova il 28 febbraio.

La procura generale ha avvisato della sua scarcerazione le persone offese, ordinando che l’indirizzo dell’abitazione in cui il condannato trascorrerà la fase due dell’espiazione della sua pena resti segreto.

Inevitabile l’indignazione: l’avvocato Giovanni Marchese stamani, con il presidente dell’associazione delle vittime Sergio Pietracito, ha indetto una conferenza stampa.

«La scarcerazione di Rodolfo Fiesoli dimostra che c’è ancora molto da fare per la ricerca delle responsabilità su questa triste vicenda. Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere di conoscere le motivazioni espresse sulla decisione dal Tribunale di sorveglianza di Venezia", dicono i deputati di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, Francesco Michelotti e Chiara La Porta.

"Per questi motivi - aggiungono - abbiamo già chiesto la calendarizzazione della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per istituire una nuova Commissione d’inchiesta parlamentare sul caso. Lo Stato - concludono Donzelli, Michelotti e La Porta - non può lasciare sole le vittime, da parte nostra metteremo in campo ogni sforzo".

La commissione della precedente legislatura, infatti, aveva lasciato incompleto il proprio lavoro, senza che venisse approvata la relazione finale. Sul black out istituzionale che ha permesso che bambini in difficoltà venissero affidati dal tribunale direttamente a una persona già condannata per atti su minori, ha provato a indagare anche la Regione Toscana.

Fiesoli, pratese, mosse i suoi primi passi in seno alla parrocchia della Querce. Da qui, leader di un gruppo di ’rivoluzionari’ degli anni ’70, riuscì a concretizzare il suo sogno, comune a tanti giovani dell’epoca, di vivere una vita ’senza padroni’. La comunità, appunto.Nonostante un

arresto nel 1978 (e una relativa condanna diventata definitiva nel 1985), il ’profeta’, spalleggiato dall’ideologo del gruppo, Luigi Goffredi (scomparso nel 2020), dopo aver affinito discutibili teorie sulla famiglia, conquistò credito nei ’salotti’ cittadini e perfino tra le istituzioni. Il risultato è stato uno dei più grandi scandali italiani.