Figline, derby da regina. Ci pensa il solito Mugelli

I gialloblù bestia nera del Montevarchi, battuto per la quarta volta di fila. L’entusiasmo del presidente onorario Casucci con giubbotto e sciarpa anti jella.

Figline, derby da regina. Ci pensa il solito Mugelli

L’esultanza di Mugelli (Figline) dopo il gol che ha deciso la partita

Aquila Montevarchi

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Figline

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AQUILA MONTEVARCHI (4-3-3): Testoni; Ciofi, Ficini, Franco (70’ Martinelli), Artini; Sesti, Saltalamacchia, Rufini (53’ Zhupa); Orlandi (82’ Boncompagni), Priore, Carcani (51’ Borgia). Allenatore: Lelli.

FIGLINE (4-3-3): Pagnini; Ciraudo, Nobile, Francalanci, Simonti; Cavaciocchi (66’ Bartolozzi), Milli (46’ Allushaj), Torrini; Zellini, Mugelli (77’ Borghi), Ciravegna (90’ Nyamsi). Allenatore: Tronconi.

Arbitro: De Angelis di Nocera Inferiore (Benedetti/Fiorucci).

Marcatore: 55’ Mugelli.

Note: spettatori 700 circa. Angoli 5-2. Ammoniti: Ciofi, Saltalamacchia, Cavaciocchi, Sesti, Torrini. Espulso al 68’ il presidente dell’Aquila Livi per proteste.

MONTEVARCHI – Se il Figline giocasse sempre al Brilli Peri assaporerebbe di sicuro l’aria frizzante della vetta del girone. Ormai da due anni, tra Coppa Italia e campionato, i gialloblù di Tronconi, solidi e organizzati, passano in carrozza a Montevarchi, dove hanno vinto le ultime 4 partite. Stavolta ai gialloblù, seguiti in tribuna dal presidente onorario Vittorio Casucci con tanto di giubbotto invernale e sciarpa propiziatori e in barba ai 24 gradi, basta la rete di Filippo Mugelli in avvio di ripresa. Una conclusione fulminea che al 55’ piega la resistenza del migliore dell’Aquila 1902, il portierino classe 2006 Nicola Testoni. Decisivo, nel primo tempo perfetto dei figlinesi, sulle incursioni in ripartenza proprio di Mugelli, di Torrini e Zellini. Sul fronte opposto tanta confusione, scarso equilibrio e un possesso palla sterile. Insomma una prestazione sconcertante della squadra allenata da Lelli, contestata a fine partita dalla Curva Farolfi al pari del tecnico, che al momento non sembra a rischio. Torrini e soci, di contro, hanno messo a nudo la scarsa incisività degli aquilotti, pur schierati con 5 giocatori d’attacco: Ciofi, Rufini, Orlandi, Carcani e Priore.

Giustino Bonci