
Filippo Graziani rende omaggio al padre Ivan martedì sera al Teatro Puccini
Firenze, 6 aprile 2025 – Se per papà Firenze era una canzone triste, per Filippo Graziani è un viaggio nella memoria. Quella che martedì 8 aprile (ore 21) prende forma come una cartolina colorata a mano sul palco del Teatro Puccini per ricordare Ivan nell’ottantesimo anniversario della nascita. Ad ottobre, infatti, l’autore de ’I lupi’ avrebbe festeggiato il compleanno, facendo stridere le corde di quella Gibson che s’è portato con sé pure lì dove si trova ora ("Signore è stata una svista. Abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista" cantava in una sua hit) sulle note di ’Pigro’ come di ’Dr. Jeckyll & Mr. Hyde’, i canti a squarciagola di ’Fuoco sulla collina’ e le scarpe da tennis bianche e blu di ’Lugano addio’.
Tutto senza tralasciare quei suoi complessi mondi femminili popolati di Isabelle, Monne Lise, Agnesi, che Filippo riscoprire assieme al fratello Tommaso Graziani, batteria, Francesco Cardelli, basso, Lorenzo Fornabaio, chitarre, Stefano Zambardino, tastiere, e Marco Benz Gentile, violino. "Deve passare un po’ di vita per capire fino in fondo certe canzoni e diventare credibili nel riproporle, anche perché le mie preferite stanno nel primissimo periodo di Ivan, quello di album come ‘Desperation’ e ‘La città che io vorrei’, ma anche in ‘Seni e coseni’ che reputo il disco della sua maturità espressiva" racconta lui, che aveva solo 15 anni quel primo gennaio 1997 in cui papà se n’è andato. "All’inizio giravo i locali con gli Stoner-Rock Carnera facendo cover dei Rolling Stones, ma alla fine spuntava sempre qualcuno a chiedermi pure ‘Monna Lisa’" ricorda. "Così ho capito che dovevo venire a patti col cognome che porto e ho iniziato a cantare pure il repertorio di famiglia. Anche se oggi alcune canzoni di papà, parlando di disagio, droga, prostituzione, suonano quasi come una sfida al ‘politically correct’ dei tempi".
L’anno scorso Colapesce e Dimartino hanno completato e inciso (con la sua voce) l’inedito ’I marinai’, mentre Zucchero ha rifatto ’Agnese’ nella raccolta di evergreen ’Discover II’, ma i mondi di Graziani continuano a influenzare pure generazioni più giovani. "A mio avviso, uno dei più affini a lui e alle sue canzoni è Lucio Corsi, anche per quella dimensione di provincia in cui sono immerse le canzoni che scrive" dice ancora Graziani. Ospite speciale di ’Ottanta. Buon compleanno Ivan’ sarà la cantante fiorentina Irene Grandi. Sul palco insieme a Graziani ci sarà un rodato ensemble di musicisti: Tommy Graziani alla batteria, Francesco Cardelli al basso, Lorenzo Fornabaio alle chitarre, Stefano Zambardino tastiere, Marco Benz Gentile violino. In scena pure un’installazione di Marco Lodola. “Con lui ci conosciamo da quando ha realizzato la statua luminosa di papà in Largo San Matteo, nel cuore di Teramo, diventata tappa fissa dei fan" precisa Filippo. "Così, nel momento di mettere in piedi questo tour celebrativo, l’ho chiamato e lui ha realizzato, nel suo stile, la torta di compleanno che abbiamo sul palco". Che domanda farebbe oggi Filippo a papà? "Avendo un figlio di due anni, gli chiederei forse che nonno gli sarebbe piaciuto essere".